giovedì 18 maggio 2023

Chiacchere da Bar(i) #34 - Bari-Reggina

 

Foto: Pagina Facebook SSC Bari.

Penultima giornata di campionato che consegna al Bari la certezza matematica del terzo posto in classifica con una vittoria sulla Reggina che ci consegna anche alcune indicazioni sulle scelte di Mignani in vista dei playoff.

Parliamo di questo e di altro in questo episodio di Chiacchere da Bar(i) io e Giovanni Fasano. Cominciamo.

Dopo i due pareggi contro Cittadella e Modena il Bari batte la Reggina e blinda il terzo posto. Che partita raccontiamo?

Giovanni F. - Partiamo da un presupposto a mio modo di vedere insindacabile: Bari-Reggina non è stata una bella partita. Entrambe le squadre si sono esibite in una prova mediocre da un punto di vista tecnico, figlia di un periodo di comprensibile appannamento dovuto a motivi diversi. Nel marasma generale il Bari ha comunque meritato la vittoria e legittimato il terzo posto in classifica, consolidando una posizione di rilievo in vista dei playoff.

Come spesso accade nell’ultimo periodo il Bari non è stato pulito nello sviluppo della manovra, a causa dell’attenzione della Reggina in fase di non possesso e di una gestione del pallone spesso lenta e farraginosa. Il 4-3-fluidità con cui si è schierato il Bari sovraccarica di responsabilità il trio offensivo composto da Esposito, Folorunsho e Cheddira, che hanno la libertà di poter svariare per il campo senza rispettare una posizione fissa ma anche il compito, arduo e dispendioso, di interpretare al meglio ogni situazione di gioco cercando di spartirsi al meglio la trequarti offensiva. 

In questa fase d’attacco entropica è emersa, nuovamente, tutta la sensibilità tecnica di Esposito, schierato idealmente a supporto di Cheddira e Folorunsho anche per il suo maggiore impegno in fase di non possesso. Il numero 9 ha dato prova delle sue abilità spalle alla porta, gestendo diversi palloni importanti anche con stile. Da un’azione del terzetto offensivo è nato il gol vittoria, a dimostrazione del fatto che il Bari ha diversi giocatori in grado di indirizzare le gare con una singola giocata ben fatta. In questo caso è stato il cross di Esposito per la girata di Folorunsho a regalare i tre punti ai biancorossi.

Nel secondo tempo, con il buon ingresso di Ceter, il Bari ha creato i presupposti per chiudere il match, ma è mancata lucidità nella stoccata finale. Il punteggio in bilico ha spinto la Reggina ad aumentare i giri del motore, soprattutto quando nel finale la fisicità di Galabinov e la presenza contemporanea di Rivas, Strelec e Ricci hanno costretto il Bari a rintanarsi nella propria trequarti. La pressione dei calabresi ha fruttato anche un paio di occasioni interessanti, ma il Bari, seppur a fatica, ha conservato il vantaggio.

Nicola L. - Partirei dicendo che la vittoria del Bari è molto meritata e che il punteggio sarebbe potuto e dovuto essere più largo, questo se consideriamo il match nella sua interezza, ma la partita ha vissuto diverse fasi. 

Anzitutto la partita è iniziata con Mignani che ha proposto uno schieramento molto particolare con Esposito disposto da falso trequartista per sfruttare al meglio la capacità del centravanti scuola Inter di venire incontro e giocare di sponda per poter arrivare a servire Folorunsho e Cheddira alle spalle della linea difensiva reggina. Tuttavia nel primo tempo la formazione di Inzaghi è stata molto abile, grazie al folto centrocampo di cui disponeva, a chiudere le linee di passaggio tra centrocampo e difesa.


La Passmap della Reggina dove si evince l'utilizzo primario del lato sinistro con il coinvolgimento di Hernani. (Fonte: Soccerment)

Dal canto suo la Reggina mostrava di avere le idee più chiare ma allo stesso tempo non attaccava con un sufficiente numero di uomini tali da impensierire la difesa del Bari. Poi dopo 30 minuti la partita si è stappata con la formazione calabrese che ha cercato di giocare in maniera più offensiva ma allo stesso tempo aprendosi alle transizioni della formazione biancorossa.

A sua volta il Bari sembrava non approfittare di queste situazioni a causa di errori tecnici a livello individuale e qualche giocata concettualmente sbagliata, e non è un caso che il giocatore di più alto livello della squadra di Mignani, ossia Sebastiano Esposito, abbia trovato con quel cross la giocata giusta per mandare in rete Folorunsho ed indirizzare quindi la partita a favore della formazione biancorossa.

Nel secondo tempo dopo i cambi il Bari ha scelto di affidarsi a Ceter in attacco al fianco di Cheddira, promuovendo definitivamente Esposito da trequartista mentre Benedetti prendeva il posto di Bellomo a metà campo per avere più presenza in entrambe le fasi. Dal canto suo, invece, Inzaghi ha scelto di passare al 4-3-3 con un tridente composto da Canotto, Rivas e Strelec. 

Il messaggio viene raccolto dalla Reggina che occupa la metà campo del Bari che, però, difende molto bene mostrando, se non altro, un’ottima capacità di mantenersi concentrati per tutto il corso della partita, decisamente un buon segnale in vista dei play-off ed allo stesso tempo una volta recuperata palla la squadra di Mignani cercava di trovare il modo di rendersi pericolosa senza la frenesia che spesso abbiamo visto nella gestione delle transizioni.

Quali indicazioni si possono trarre sulla formazione biancorossa dopo questa partita? 

Nicola L. - Dopo l’infortunio di Maiello che, probabilmente, sarà disponibile per i playoff, Mignani ha dovuto fare i conti con un altro grosso infortunio, ossia quello di Raffaele Pucino, elemento fondante per la sua idea di equilibrio della squadra.

La partita contro la Reggina ci ha mostrato un Benali che dopo le difficoltà iniziali si è perfettamente calato nelle vesti di vice-Maiello, rendendo possibile il mantenimento di uno schieramento in campo coerente con quanto visto in questo biennio di gestione Mignani; il sostituto di Pucino, invece, è Dorval che, dopo un primo tempo giocato tutt’altro che al meglio, ha mostrato di essere molto migliorato nelle letture difensive e di poter dare qualcosa in più quando può giocare la palla in conduzione anziché fare da regista occulto come spesso capita al suo esperto compagno. 

Per questo motivo l’indicazione principale da questa partita in vista dei playoff è stata proprio quella di prendere coscienza che l’ex Cerignola può prendersi la responsabilità di quella fascia e che può anche portare delle variazioni al tema in fase di possesso. 

La passmap del Bari con i tre giocatori più avanzati sovrapposti a causa delle continue rotazioni (Fonte: Soccerment).

Per il resto ho trovato interessante, quantomeno sulla carta, il continuo interscambio di posizioni tra i tre davanti ben visibile dalla passmap e dalle posizioni medie della squadra. L’obiettivo era togliere punti di riferimento alla difesa della Reggina e permettere a Mignani di riprendere in mano la sua strategia preferita: costruire in ampiezza e rifinire con combinazioni centrali.

Il Bari ha cambiato faccia a livello tattico più volte in questa fase finale di stagione, ma l’idea che mi sono fatto è che Mignani vuole tornare nella sua comfort zone e giocarsi eventuali situazioni alternative in corso d’opera. Queste ultime partite di campionato gli stanno dando anche il tempo di provare soluzioni come quella di Esposito trequartista e appunto quella di Benali davanti alla difesa. Come si usa dire sui social: Mignani sta cucinando qualcosa in vista dei playoff. Lasciamolo cucinare.

Giovanni F. - Da un punto di vista tattico è interessante constatare come Mignani in questa seconda metà di campionato stia implementando nuove soluzioni offensive partita dopo partita. 

Questo utilizzo singolare di Esposito, in un ruolo a metà tra il vertice alto del rombo di centrocampo e la seconda punta, apre scenari intriganti per il futuro prossimo e certifica la fiducia che il mister ligure ripone nel classe 2002. L’idea sembra percorribile soprattutto per l’apporto che dà Esposito in fase di non possesso, prerogativa fondamentale per chi agisce in quella zona di campo. 

Forse Mignani, conscio del fatto di dover gestire Folorunsho, sta sfruttando l’altruismo di Esposito per sgravare dai compiti difensivi l’ex Reggina. L’unico aspetto negativo è che un Esposito impegnato nell’inseguire gli avversari e cucire il gioco è meno presente in area di rigore, ma a questa ipotetica mancanza fa da contraltare un Folorunsho sempre più a suo agio nel finalizzare l’azione.

Oltre a questo, come sottolineato da Nicola, sarà interessante misurare l’impatto di Dorval nei playoff, anche per farci un’idea sul reale potenziale di questo ragazzo. Il secondo tempo di ieri (il primo non è giudicabile date le circostanze in cui è dovuto subentrare) fa ben sperare, in quanto il terzino emerso a Cerignola ha confermato di essere affidabile con il pallone tra i piedi e rognoso nei duelli difensivi, una qualità che potrebbe rivelarsi fondamentale nella post season.

Anche questa volta è arrivato il momento di scegliere il migliore ed il peggiore. A voi le scelte.

Nicola L. - Dato che mi sono già speso la scorsa settimana per Sebastiano Esposito, questa settimana voglio assegnare la palma di migliore in campo ad Ahmad Benali, autore di una partita di grande presenza a protezione della difesa. La mappa dei suoi 14 palloni recuperati mostra chiaramente la sua ottima partita e come ha presidiato quella zona di campo mostrando la sua capacità di leggere l’andamento dell’azione. Come già detto a commento della partita di Modena, l’ex giocatore del Brescia ha imparato molto velocemente a svolgere quei compiti smentendo il mio scetticismo dopo le partite contro il Sudtirol ed il Como.

La mappa dei palloni intercettati da Benali (Fonte: Wyscout).

Riguardo il peggiore, onestamente nessuno dei giocatori biancorossi va considerato insufficiente; tuttavia, seppur mostrandosi meno nervoso e più volenteroso rispetto alle ultime partite, Walid Cheddira è stato ancora il meno brillante: quel goal divorato allo scadere non ha avuto alcuna influenza sul risultato finale ma resta difficile capire come un attaccante che è stato per lungo tempo capocannoniere del campionato possa sbagliare questo goal ed altre giocate tecnicamente semplici per un giocatore di serie B.

Giovanni F. - Mi piacciono entrambe le chiamate di Nicola, specialmente quella di Benali che nelle ultime due gare è cresciuto vertiginosamente sia nella gestione del pallone che nelle letture difensiva, la singola qualità che rende Maiello insostituibile in quel ruolo. 

Per differenziarmi ho deciso di premiare Francesco Vicari, dominante nei duelli contro gli attaccanti avversari (ne ha vinti 4 su 5 ingaggiati). Il centrale romano ha disputato un’ottima stagione, commettendo pochissimi errori e garantendo continuità fisica e mentale sin dai primi mesi di campionato. Il suo valore non era in discussione, ma dopo un paio di anni difficili a Ferrara non era scontato che ritornasse ai livelli raggiunti nel primo anno in Serie A.

Il peggiore in campo è anche per me Walid Cheddira. Il marocchino non ha disputato una gara completamente insufficiente, ma continua a palesare una frenesia che condiziona gran parte degli attacchi del Bari. Ritrovare il gol sarebbe stato fondamentale in termini di fiducia, ma l’occasione cestinata nel finale certifica un momento in cui la freddezza della prima metà di campionato sembra totalmente svanita. 

La partita contro il Genoa ha poco valore, per cui spostiamo la domanda fuori dal mondo Bari: cosa vi aspettate dall’ultima giornata di campionato?

Nicola L. - Si prospettano grosse emozioni per l’ultima giornata della serie B: la trasferta del Bari a Genova purtroppo non avrà valore in termini di classifica ma la formazione biancorossa potrà essere molto interessata da ciò che accade sia per la lotta per il quarto posto che per le posizioni seguenti da cui scaturiranno le avversarie degli uomini di Mignani nei play-off. 

Al momento l’avversaria dei biancorossi in semifinale dovrebbe uscire dalla sfida tra Parma e Venezia che, tra l’altro, si disputerà venerdì sera. Ma i match più pesanti della serata di venerdì saranno Cosenza-Cagliari e Palermo-Brescia in cui si incroceranno i destini della zona play-off e della zona play-out e che potrebbero - come direbbe il buon Alessandro Borghese - confermare o ribaltare la classifica.

A rendere ancora più avvincente la situazione c’è il fatto che due squadre che partono da inseguitori in questa giornata, ossia il Pisa ed il Perugia, affrontano le già retrocesse Spal e Benevento e quindi cercheranno di trarre vantaggio dalle partite di cui sopra per raggiungere rispettivamente i play-off ed i play-out.

Sugli scenari relativi ai play-off ed ai play-out ne parleremo più diffusamente la settimana prossima assieme ad alcuni ospiti. 

Giovanni F. - La gara tra Genoa e Bari sarà interessante per valutare alcuni giocatori impiegati meno in questa stagione e per consentire a coloro che sono a caccia della condizione migliore di mettere minuti nelle gambe per presentarsi al meglio ai playoff, ma sicuramente non godrà dell’attenzione che verrà riservata agli altri campi.

A tal proposito, predire ciò che accadrà è quasi impossibile. Per far comprendere quanto sia ampio lo spettro di possibilità, anche il Como, attualmente 12esimo, con una serie di combinazioni favorevoli potrebbe strappare un pass per i playoff.

Per vari motivi, la partita da guardare con maggiore attenzione sarà Parma-Venezia, sia perché ci sono buone possibilità che il Bari incroci una delle due in semifinale o in un’ipotetica finale, sia perché il Venezia - per distacco la squadra più in forma del campionato - con una sconfitta o addirittura con un pareggio potrebbe vanificare lo sforzo fatto nelle ultime settimane. Ovviamente l'auspicio, non me ne vogliano i tifosi del Venezia. è che quest’ultimo scenario si avveri, ma in un campionato così livellato risulta complesso capire anche in cosa sperare.

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