Le avversarie delle italiane: il Leverkusen di Xabi Alonso
Foto: Account Facebook Bayer Leverkusen
Dopo aver analizzato il Siviglia avversario della Juventus, l'altra semifinale dell'Europa League vedrà di fronte la Roma di Jose Mourinho contro il Bayer Leverkusen. La formazione tedesca aveva iniziato la stagione con Gerardo Soane in panchina per poi esonerarlo dopo un pessimo inizio di stagione in Bundesliga. Al suo posto il club di proprietà della famosa casa farmaceutica ha deciso di dare una chance a Xabi Alonso, le cui precedenti esperienze erano state nel settore giovanile del Real Madrid e alla guida della Real Sociedad B, che aveva condotto in segunda division per non riuscire poi a mantenere la categoria.
Dell'ex centrocampista - tra le altre - di Real Madrid e Bayern Monaco si avevano già da tempo importanti aspettative come allenatore appena appese le scarpette al chiodo, visto che da giocatore aveva in mano le chiavi di squadre allenate da gente come Rafa Benitez, Jose Mourinho e Pep Guardiola. Per cui se da un lato poteva sembrare un salto nel vuoto affidarsi ad un allenatore con così poca esperienza sulla panchina di una squadra di così alto livello, dall'altra si riteneva che uno con le sue conoscenze non avesse poi così bisogno di tanta "gavetta".
Ed, in effetti, questi mesi alla guida del Bayer Leverkusen ci hanno mostrato un allenatore con idee di gioco molto chiare che ha saputo trasmettere ad una squadra che abbiamo sempre visto come esempio di discontinuità e di poca razionalità. Per cui andiamo a vedere cosa si deve aspettare la Roma in questo doppio confronto con la formazione tedesca.
LO SCHIERAMENTO
Dopo qualche rimescolamento nelle prime partite, Xabi Alonso ha valutato al meglio la rosa a propria disposizione ed ha deciso di usare il 3-4-3 come schieramento di base per la sua squadra. Ovviamente, come sono solito ripetere, il modulo è sempre una distribuzione numerica relativa in quanto tutte le squadre sono solite disporsi in modo diverso in base alle fasi di gioco. Il 3-4-3 nel caso del Leverkusen è da considerare come un compromesso tra ciò che accade nella fase di possesso e ciò che accade nella fase di non possesso.
Fonte: WhoScored
L'undici che vedete indicato nella grafica sopra può essere suscettibile di molti cambiamenti in vista della sfida con la Roma, visto che da qualche settimana è ritornato dall'infortunio al crociato Florian Wirtz, il cui rientro il tecnico basco lo sta gestendo in maniera molto graduale impiegandolo più da subentrato che da titolare. A centrocampo la coppia titolare è sicuramente quella composta da Andrich e Palacios, due equilibratori le cui caratteristiche sono molto lontane da quelle del loro allenatore da calciatore; tuttavia, se Xabi Alonso vuole aggiungere qualità in mezzo al campo utilizza Demirbay o Amiri in luogo di uno dei due centrocampisti, con in alcuni casi Andrich arretrato al centro del terzetto difensivo il cui elemento mancante in grafica è Tapsoba che viene alternato sia a Kossounou che a Tah. A volte il difensore burkinabe può giocare anche in luogo di Hincapiè nelle situazioni in cui viene dirottato largo a sinistra.
Insomma la struttura del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è ben definita ma il tecnico basco ha decisamente molte varianti in tasca che utilizza per poter mettere in pratica la propria strategia in qualsiasi situazione e contro qualsiasi avversario. Per cui andiamo ad analizzare questa strategia.
UNA SQUADRA DIFENSIVA?
Abbiamo sempre conosciuto il Bayer Leverkusen come una squadra garibaldina in quanto a stile di gioco, una squadra che si è mossa sempre in verticale trasformando le partite di calcio in un qualcosa di più simile a dei flipper. Con l'arrivo di Xabi Alonso alla BayArena le cose sono cambiate: il tecnico basco ha deciso di implementare il calcio posizionale copiando da Guardiola non solo il sistema dell'occupazione dei cinque corridoi verticali in attacco ma anche la ricerca del controllo della partita.
Per creare un senso di controllo ad una squadra che ha sempre usato giocare a viso aperto lasciando la fase difensiva alle capacità individuali dei difensori. l'ex allenatore della Real Sociedad B ha lavorato sulla compattezza in fase di non possesso con un focus sulla negazione degli spazi centrali tra le linee ed un orientamento sul pallone come riferimento principale.
La fase di non possesso parte dal lavoro svolto dai tre attaccanti in fase di prima pressione: come abbiamo avuto modo di vedere studiando lo Sporting di Amorim (anche loro con base 3-4-3) è il lavoro della prima linea di pressione a determinare le fortune della fase difensiva del Leverkusen nonché è il loro atteggiamento a stabilire il modo con cui la squadra deve difendere. In questo esempio affrontano un avversario che costruisce con un 3+1: i tre attaccanti sono vicini alla zona palla ma allo stesso tempo tengono ognuno a riferimento i tre costruttori avversari; il giocatore alle spalle non viene preso in consegna dai due centrocampisti che restano a protezione della zona di rifinitura (lo spazio tra centrocampo e difesa per intenderci) bensì sono i tre attaccanti a comunicare tra loro su chi deve prenderlo in consegna: in questo caso si vede Adli chiedere a Hlozek di chiudere proprio sul centrocampista avversario.
Questo aspetto è molto importante perché se i tre attaccanti riescono a chiudere la zona di sviluppo centrale (ossia lo spazio tra di essi ed i centrocampisti) come in questo esempio, i due centrocampisti possono dedicarsi alla schermatura dello spazio tra le linee compattandosi con la linea difensiva che può restare alta. Inoltre l'orientamento della corsa dei tre attaccanti sui portatori di palla avversari permette di evitare di creare situazioni di palla scoperta, una situazione parecchio complicata da gestire con la linea difensiva alta, seppur i centrali del Leverkusen hanno nella velocità in progressione sicuramente un punto di forza.
Una situazione che potrebbe avvenire nella partita contro la Roma è che oltre alla prima linea di costruzione formata da tre uomini, l'avversario possa decidere di aggiungere un secondo centrocampista in zona sviluppo centrale, in quel caso per la prima linea di pressione del Leverkusen il lavoro di schermatura ed allo stesso tempo di orientamento sul portatore diventerebbe molto complicato, per cui in queste situazioni i due centrocampisti pur mantenendo la priorità di chiudere lo spazio tra le linee possono essere chiamati a scalare in avanti in caso di ricezione del centrocampista avversario. Come si vede in questo esempio, Demirbay riconosce la situazione e chiede ai centrali di difesa di rompere a loro volta la linea per fermare le ricezioni alle spalle.
L'obiettivo principale del Leverkusen in prima pressione è quello di costringere l'avversario a forzare la giocata lunga dove poter poi sfruttare al meglio la forza nei duelli aerei dei suoi difensori e la compattezza dello schieramento per non essere in inferiorità rispetto all'avversario sulla seconda palla. Anche questa è una situazione che potremo vedere all'opera nella sfida contro la Roma, dove l'avversario gioca con una punta centrale: possiamo notare come i tre centrali difensivi grazie al supporto del centrocampo possano giocare molto stretti ed avere il controllo della zona dove cade il lancio lungo e l'eventuale seconda palla.
Dunque la fase di prima pressione è basilare per le fortune difensive della formazione tedesca, ed il lavoro dei tre davanti in questa fase è estremamente importante ed è un aspetto importante per la crescita di talenti come Adli, Hlozek e Diaby poter completare la propria crescita calcistica con una maggiore ed efficace presenza in fase di non possesso.
Cosa succede se la prima pressione viene aggirata dall'avversario? Le priorità non cambiano, la squadra deve mantenersi compatta, chiudere il centro e cercare di portare l'avversario sull'esterno. Sostanzialmente nel momento in cui l'avversario riesce a risalire il campo la squadra si abbassa di qualche metro per permettere ai tre attaccanti di recuperare la posizione e creare un 5-2-3 dove la zona di rifinitura centrale diventa inaccessibile in modo da permettere ai difensori centrali di focalizzarsi maggiormente sulla copertura della profondità; come si evince dall'esempio l'avversario accetta di attaccare lateralmente ma già di intravede come lo schieramento si muova come un monolite sul lato di campo dove si giocherà la palla costringendo l'avversario a ricominciare da dietro con il Bayer che accetta di giocare lunghe fasi di difesa posizionale.
In questo esempio è ancora più visibile questo approccio delle aspirine in fase di non possesso, con gli esterni che si occupano degli avversari in ampiezza, i due centrocampisti centrali che si occupano della zona di rifinitura centrale ed i tre difensori centrali che si occupano della profondità. Per superare questo schieramento del Leverkusen serve una gestione palla molto rapida da un lato all'altro del campo. Per esempio in una situazione di questo tipo la Roma potrebbe cercare di forzare un passaggio in verticale tra centrale difensivo ed esterno per una corsa di Zalewski o Spinazzola alle spalle (o chi per loro) per poi giocare il pallone in area magari con un passaggio a rimorchio. Ma un errore in questo tipo di giocata, allo stesso tempo, può creare una potenziale situazione di transizione che rischia di essere fatale per la formazione giallorossa.
Perché un rischio transizione? Scopo di una fase difensiva così compatta ed attendista è quello di attirare più uomini avversari nella propria metà campo, il tutto mantenendo una linea di tre attaccanti pronta a sfuggire alle marcature preventive avversarie usando la loro velocità. Questo è il marchio di fabbrica di Moussa Diaby che Xabi Alonso ha deciso di sfruttare utilizzando al meglio questo tipo di situazione. In questo esempio si vede chiaramente come il Leverkusen abbia attirato l'avversario nella propria metà campo, si compatta, recupera palla e lancia con Bakker un pallone lungo alle spalle della linea difensiva avversaria dove si lancia Diaby a campo aperto. Conoscendo l'attenzione di Mourinho in questo tipo di situazioni immagino che vedremo molta attenzione da parte del tecnico portoghese su come coprire quella zona di campo, come aveva fatto, per esempio, per ingabbiare Leao nel recente Roma-Milan di campionato.
Attenzione, il Leverkusen non utilizza il solo Diaby ed i soli lanci immediati in verticale come arma per dare il via ad una transizione. Grazie alle linee di difesa e centrocampo compatte, una volta recuperata palla dispongono di diversi giocatori in zona palla annullando situazioni di possibile contro pressing avversario ed usarlo a proprio vantaggio per innescare delle transizioni mediante degli scambi rapidi. In questo esempio, infatti, Diaby con lo scatto per smarcarsi preventivamente crea uno spazio alle spalle del gegenpressing avversario che viene sfruttato dalla corsa di Frimpong palla al piede potendo contare su tanto campo a disposizione per arrivare rapidamente alla porta avversaria. L'asse Diaby-Frimpong ha prodotto in totale 17 goal e 14 assist in Bundesliga. Ecco perché mi aspetto contromisure specifiche da Mourinho in quella zona di campo.
Quindi torniamo alla domanda di partenza: il Bayer Leverkusen è una squadra difensiva? Sicuramente Xabi Alonso ha mostrato una grande cura nella fase di non possesso, sistemando questa fase l'ex giocatore del Liverpool ha voluto creare una rete di sicurezza per i suoi giocatori in modo da aumentarne le certezze quando sono in possesso palla. D'altronde se sai che la squadra è strutturata in modo tale da poter evitare di prendere goal anche la fase di possesso ne giova, questo è il vantaggio di costruire una squadra che ha come principio di base il controllo della partita e degli spazi e questo messaggio Xabi Alonso lo ha ben trasmesso alla sua squadra.
Anche i numeri ci spiegano bene questa situazione: prendendo come riferimento i dati relativi alle partite di Bundesliga disputate dopo la pausa per i Mondiali, il Leverkusen ha un PPDA (ossia il numero di passaggi concessi prima di un'azione difensiva) molto alto, a dimostrazione dell'atteggiamento attendista in fase di non possesso, e soprattutto mostra l'efficacia di questo approccio mediante il dato degli expected goals subiti ad esclusione dei calci di rigore, un dato che mette il Leverkusen sullo stesso livello del Bayern Monaco e dietro solo al Lipsia. Un risultato non banale per una squadra che, come abbiamo detto in partenza, era conosciuta dagli appassionati per quella che gli inglesi chiamano naivety ossia l'essere particolarmente ingenui e poco razionali sul terreno di gioco.
CALCIO POSIZIONALE STELLA POLARE DELLA FASE DI POSSESSO
Passando alla fase di possesso, Xabi Alonso non ha altro dio al di fuori del gioco di posizione: il tecnico basco ha attinto a piene mani dal pensiero calcistico di Guardiola con un focus basato totalmente sulla ricerca della porta tramite la ricerca della superiorità posizionale e tramite l'occupazione del campo in ampiezza per poter aprire le linee difensive avversarie.
Cosa è il calcio posizionale? Spiegarlo a parole è molto più complicato che vederlo all'opera, ed ecco che il Leverkusen di Xabi Alonso ci viene in soccorso anche mostrandoci il senso di avere uno schieramento di questo genere. Questo esempio mostra una struttura posizionale ortodossa, con i costruttori stretti centralmente mentre il fronte d'attacco viene suddiviso nei cinque canali verticali occupati ciascuno da un uomo. Obiettivo di questa struttura offensiva è quello di usare tutta l'ampiezza per aprire la linea difensiva avversaria e, quindi, creare spazi da attaccare tra i giocatori avversari; dal canto suo la difesa può scegliere come gestire la cosa, per esempio stringendo le proprie maglie centralmente e lasciando spazio sull'esterno o abbassandosi per mantenere una copertura della profondità o cercando di chiudere in maniera aggressiva le ricezioni dei cinque giocatori offensivi con un approccio diretto sull'uomo. Ogni approccio ha ovviamente un suo rovescio della medaglia, per cui la scelta che deve fare la linea difensiva lascia sempre un'opzione aperta all'avversario, da cui il vantaggio di avere una struttura posizionale, ossia l'ottenimento di una superiorità posizionale.
La fase di possesso del Leverkusen parte con una costruzione bassa composta dai tre difensori e dai due centrocampisti centrali, sono loro i costruttori del gioco della squadra. Come si può ben intuire, base del gioco posizionale è la costruzione centrale: mentre l'attacco si svolge sull'intera ampiezza, l'inizio azione avviene centralmente ed anche qui si cerca di trovare spazio tra le linee avversarie cercando di attirare la pressione per attaccare alle spalle di essa. Questo spiega il posizionamento dei due centrocampisti centrali posti uno davanti all'altro (o scaglionati, per usare il tecnicismo corretto) proprio per avere un giocatore da servire alle spalle della prima linea di pressione (chiamata zona di sviluppo centrale in gergo tecnico) sul quale l'avversario deve scegliere se lasciare libero di ricevere o se attaccarlo ma sguarnendo a sua volta lo spazio alle spalle.
Questo esempio spiega la cosa ancora meglio, in quanto si può notare come il posizionamento di Andrich può attirare uno dei centrocampisti avversari che, però, deve porre anche attenzione ai suoi fianchi dove Adli e Diaby sono pronti a venire incontro e ricevere il pallone ed affrontare la difesa. Specie contro un centrocampo a due mediani come quello della Roma questo scaglionamento può creare dei problemi a meno che Mourinho non scelga di cautelarsi abbassando Pellegrini per creare un centrocampo a 5 che chiuda l'accesso alla zona rifinitura ed allo stesso tempo poter tenere in consegna chi occuperà la posizione di Andrich nel doppio confronto di Europa League. Ovviamente fare una scelta di questo genere ha anche un altro risvolto della medaglia: lasciare spazio alle conduzioni dei due centrali laterali (un ossimoro coniato per venire incontro a chi non piace il termine "braccetto") che possono anche giocare a palla scoperta e cercare i tre attaccanti direttamente alle spalle della linea difensiva. Insomma sarà un bel rompicapo per l'allenatore della Roma capire come gestire al meglio questo tipo di situazione.
Anche in situazioni in cui l'avversario cerca di pressare alto ed in maniera aggressiva (come fa il Lipsia in questo esempio) il Leverkusen non rinuncia alla propria struttura in costruzione, anzi cerca di utilizzarla per attirare ulteriormente la pressione avversaria per poi giocarci immediatamente alle spalle. Per consolidare il possesso in queste situazioni, inoltre, viene spesso utilizzato anche il portiere Hradecky in modo da creare sempre un rombo nella prima linea di costruzione. Attenzione a quest'ultima soluzione: il portiere finlandese non è nuovo a commettere gravi errori in fase di impostazione e perdere palloni in maniera molto ingenua, per cui un'idea per il pressing della Roma potrebbe essere quella di orientare il possesso del Leverkusen sui piedi del suo portiere.
L'altra motivazione per cui è necessario nel sistema posizionale di Xabi Alonso una struttura di questo genere in fase di costruzione è quella di avere sufficiente protezione nella zona centrale del campo in caso di perdita del pallone. Molte squadre tendono a costruire e sviluppare il gioco nelle zone esterne proprio perché perdere il pallone in quella zona di campo espone a meno rischi, per cui insistere su una costruzione del gioco centrale significa assumersi sulla carta un rischio maggiore in caso di perdita del pallone; tuttavia con una struttura composta da cinque giocatori, la perdita centrale del pallone è sopperita da una rete molto solida che permette alla squadra di limitare il rischio in fase di transizione difensiva.
TECNICA E VELOCITA' PER FINALIZZARE
La struttura dell'attacco del Leverkusen oltre a basarsi sui principi del calcio di posizione cerca di trovare il modo per mettere a proprio agio i propri elementi offensivi. La lista di attaccanti e centrocampisti offensivi di cui dispone la formazione tedesca sono un mix di talento a livello tecnico unito a grande velocità. In uno spettro ideale i cui estremi sono la tecnica e la velocità alla base del primo ci mettiamo Florian Wirtz, alla base del secondo Moussa Diaby.
La ricerca della superiorità posizionale da parte del Leverkusen con il pallone tra i piedi ha lo scopo di attirare lo schieramento difensivo avversario quanto più in avanti possibile per poter mandare i propri attaccanti in profondità. In questo esempio vediamo Diaby venire incontro per cercare di attirare le linee avversarie, infatti i centrocampisti dell'Augsburg restano a metà strada in questa circostanza, così l'ex PSG ha spazio per condurre in velocità ed anche per servire la palla nello spazio svuotato dal suo movimento a venire incontro dove si lanciano sua Hlozek da posizione centrale che l'esterno Frimpong che taglia da destra. Questo tipo di combinazione è quella che il Leverkusen cerca più spesso e con cui Xabi Alonso cerca di unire i principi del calcio posizionale con le caratteristiche dei suoi giocatori.
Questo approccio funziona in maniera ancora più diretta quando di fronte c'è un avversario che alza il proprio baricentro per andare a pressare, in questa situazione è molto facile quindi che il Leverkusen cerchi di usare al meglio la qualità dei suoi tre attaccanti per sfruttare lo spazio lasciato alle spalle della pressione avversario. In questo esempio una routine molto semplice quanto potenzialmente devastante: pallone giocato in verticale verso Hlozek che viene incontro (il giocatore ceco è anche molto bravo a giocare spalle alla porta) e scarica il pallone su Adli in velocità mentre Diaby è a sua volta pronto ad attaccare la linea difensiva sul lato opposto.
COSA ASPETTARSI QUINDI DA ROMA-BAYER LEVERKUSEN?
Al netto di come la Roma si schiererà sia a livello tattico ma soprattutto a livello di uomini viste le tante assenze previste nella formazione giallorossa il doppio confronto tra Mourinho e Xabi Alonso (che hanno lavorato insieme ai tempi del Real Madrid) sarà una bella sfida anche a livello tattico.
Come abbiamo visto Xabi Alonso in pochi mesi ha dato alla squadra una struttura identitaria forte che, allo stesso tempo, sa trovare degli accorgimenti per adattarsi alle problematiche proposte dalla singola partita, mostrando di saper dettare un certo tipo di contesto sia contro squadre che lasciano il pallone e giocano con un blocco basso che contro squadre che cercano di essere più aggressive con e senza la palla.
Sicuramente la principale questione tattica per entrambi gli allenatori sarà quella di trovare il modo per tirare fuori dal guscio gli avversari quando avranno il pallone tra i piedi, la Roma molto probabilmente ci proverà mettendola sul piano fisico il Leverkusen ci proverà sul piano tecnico e delle combinazioni in velocità.
Chi avrà la meglio? Il pragmatismo di Mourinho o il calcio posizionale di Alonso?
Se volete approfondire l'analisi sul Leverkusen di Xabi Alonso qui trovate l'analisi video:
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