giovedì 29 aprile 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 27

Foto account Twitter Perugia Calcio

Inizia il mese di maggio, fino a questo punto abbiamo messo in risalto i percorsi tecnici delle varie squadre in giro per l'Europa, abbiamo provato a scoprire qualche talento nascosto in campionati più remoti ed abbiamo approfondito tattiche e numeri per capire chi stava lavorando meglio e chi meno bene. Adesso tutti questi discorsi hanno una validità limitata: in questo mese si entra in campo per portare a casa un obiettivo, che sia la vittoria di un campionato, un piazzamento in una coppa europea o evitare una retrocessione. Il percorso tecnico e tattico di una squadra serve ad arrivare a questo punto della stagione in corsa per un obiettivo, ora si tratta di raccogliere quanto seminato e non sempre il percorso fin qui portato avanti può essere utile in questa fase della stagione.

Per questo motivo ho scelto dal calendario di questo fine settimana tre partite che saranno o potranno essere decisive per la storia di un campionato e per stabilire in novanta minuti se lo sforzo degli ultimi 9 mesi giocati tutti d'un fiato avrà avuto un senso oppure no.


FERALPISALO' - PERUGIA (DOMENICA ORE 15)

Dopo che il girone A ed il girone C della terza serie italiana hanno già decretato il vincitore che disputerà il prossimo campionato di serie B (il Como nel girone A, la Ternana nel girone C), il girone B ha previsto per il suo copione 90 minuti thrilling in cui Perugia e Padova si giocheranno la promozione diretta al termine di un campionato che ha vissuto una serie di colpi di scena che rendono imprevedibile anche l'esito di questi ultimi 90 minuti.

L'imprevedibilità di questo girone è data dalla presenza di diverse squadre molto competitive o per valori intrinseci alla squadra o per la bontà del progetto tecnico alle spalle: per questo motivo abbiamo visto alternarsi in vetta Padova, SudTirol ed infine il Perugia, tutte squadre che nel corso della stagione hanno dovuto lasciare diversi punti per strada contro squadre altrettanto attrezzate (vedi Modena) o con squadre mento attrezzate ma ben organizzate (come la Feralpisalò o la Sambenedettese che, invece, è messa molto male a livello societario).

La squadra umbra parte in questa giornata con il coltello dalla parte del manico, forte della possibilità di festeggiare il ritorno in B dopo la clamorosa retrocessione della scorsa stagione. La squadra oggi allenata da Fabio Caserta è retrocessa dalla serie cadetta non ostante una rosa per la quale si pensava addirittura ad un ruolo da protagonista nella lotta promozione, per cui non ostante qualche elemento che è fuoriuscito causa retrocessione (vedi per esempio il centrale difensivo Gyomber, ceduto alla Salernitana , o il terzino destro Mazzocchi ora al Venezia), la rosa ai nastri di partenza in questa stagione presentava tanti elementi fuori categoria come i centrocampisti Kouan e Falzerano o l'ex romanista Aleandro Rosi ed i difensori centrali Sgarbi ed il capitano Angella. A questi elementi Caserta ha chiesto è ottenuto il suo pupillo Salvatore Elia che ha lavorato con l'allenatore nelle ultime due stagioni alla Juve Stabia, mentre a centrocampo sono arrivati elementi di ordine come l'ex Pordenone Burrai, il greco Sounas e la sorpresa del francese Vanbaeleghem.

La forza della squadra di Caserta sta nella duttilità di molti dei propri elementi, con Rosi che può essere schierato indifferentemente da terzo in una difesa a tre a da quarto di destra in una difesa a quattro, stesso discorso per Elia che può giocare da quinto di centrocampo così come da ala destra o esterno offensivo di un tridente, così come Vanbaeleghem può giocare sia da centrale di una difesa a tre che vertice basso del centrocampo.

Nell'ultima partita di campionato contro il Matelica abbiamo visto questo cambio di modulo in corso d'opera da parte di Caserta, pur restando inalterati i compiti richiesti da chi occupava la specifica zona di campo: con il 4-3-1-2 di partenza, i due terzini erano chiamati a dare ampiezza, mentre Vanbaeleghem da vertice basso di centrocampo si abbassava vicino ai centrali difensivi con Sounas a Kouan che agivano su una linea più avanzata. In fase di non possesso, poi, il francese si abbassava ulteriormente per creare una linea difensiva a 5.

Dopo aver trovato la rete del vantaggio, invece, la squadra di Caserta si dispone con uno schieramento che prevede la scalata di Rosi affianco ai due centrali difensivi, Sounas che affianca Vanbaeleghem in mezzo al campo, con Kouan spostato assieme a Minesso in zona rifinitura mentre ad Elia è richiesta l'ampiezza a destra, così come all'esterno opposto Crialese viene chiesta la stessa ampiezza a sinistra, tuttavia questo è un compito che non è variato tra uno schieramento e l'altro. Grazie a questa duttilità tattica dei suoi elementi e del suo allenatore, la squadra umbra ha sfruttato al meglio il materiale importante a propria disposizione non ostante nel corso di stagione abbia dovuto fronteggiare diverse emergenze per gli infortuni, specie nel reparto difensivo.

L'ultimo ostacolo per ottenere la promozione per la formazione perugina è dato dalla Feralpisalò, squadra di proprietà dell'omonima azienda avente sede proprio in prossimità del Lago di Garda con idee ambiziose ma senza fare follie dal punto di vista economico. Nel corso della stagione, la squadra allenata da Pavanel è stata anche in corsa per giocarsi la promozione diretta fino a poco prima della fine del girone d'andata, salvo poi avere un calo a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno, fino a ritrovarsi fisicamente e mentalmente nelle ultime settimane: nella partita di domenica pomeriggio la squadra gardenese avrà un obiettivo comunque importante da ottenere, ossia mantenere il quinto posto dagli assalti della Triestina, una posizione che garantirebbe un piazzamento più comodo in vista dell'inizio dei playoff.

Fonte grafico Wyscout
Nel 4-3-3 con cui in genere la Feralpisalò si schiera in campo, l'uomo attorno al quale gira tutta la squadra è Federico Carraro: il regista classe 1992 è uno di quei talenti del nostro calcio che promettevano grandi cose quando faceva parte della primavera della Fiorentina ma che una volta entrato nel calcio professionistico non è riuscito a rispettare le aspettative che in tanti riponevano su di lui. Dopo aver girato diverse piazze della serie C, lo scorso anno la Feralpisalò ha deciso di affidargli le chiavi del centrocampo dopo che nella stagione precedente all'Imolese Alessio Dionisi lo ha definitivamente spostato nella posizione di vertice basso davanti alla difesa, ruolo e posizione in cui, a 28 anni, sembra in grado di poter ricostruire la propria carriera da calciatore. L'ex Fiorentina è il giocatore da cui passano tutti i palloni in fase di costruzione e si sta mostrando un giocatore molto valido anche in fase di protezione della linea difensiva, specie da quanto il tecnico Pavanel ha deciso di predisporre una fase di non possesso più attendista rispetto alla prima parte di stagione.

Gli ultimi 90 minuti della stagione regolare del girone B della serie C saranno sicuramente ricchi di patos, il Perugia deve vincere per essere certo di festeggiare la promozione, e l'avversario non sarà certo dei più comodi: insomma la domenica pomeriggio è pronta a regalarci tante emozioni. tra festeggiamenti o psicodrammi.


ZENIT SAN PIETROBURGO - LOKOMOTIV MOSCA (DOMENICA ORE 18)

Anche in Russia la stagione è in dirittura d'arrivo e proprio domenica sera potremmo avere la matematica certezza del vincitore del campionato: a differenza di quanto accaduto in altre parti in giro per l'Europa, qui non vi sono novità, lo Zenit è saldamente al comando ed è pronto a festeggiare il terzo titolo consecutivo davanti al proprio pubblico. Tuttavia l'ostacolo che divide la squadra di Semak dalla matematica certezza del titolo è proprio l'immediata inseguitrice, ossia la Lokomotiv Mosca di Marko Nikolic, lontana 6 punti in classifica e che andrà a San Pietroburgo non solo a rovinare la possibile festa allo Zenit,  ma cercherà anche di portarsi a -3 in classifica e dare tanto pepe alle ultime due giornate di campionato.

Della forza dello Zenit ne avevo scritto anche nei mesi precedenti, mostrando come la grande quantità di talento individuale a disposizione della squadra di San Pietroburgo sopperisse all'assenza di una strategia di gioco particolarmente brillante: in particolare l'utilizzo dello strapotere aereo di Dzyuba è stata una carta molto utilizzata da Semak nel corso della stagione; tuttavia, la povertà di soluzione tattiche si è poi vista in Champions dove lo Zenit è uscito nel girone in cui era testa di serie senza mai mostrare di essere competitivo.

Dopo la pausa invernale, invece, abbiamo visto una squadra che cercava di sfruttare in modo diverso il proprio dominio tecnico, questo grazie ad un 4-4-2 che in fase di possesso si trasforma in un qualcosa di molto simile ad un 4-2-2-2 e con anche delle rotazioni in zona rifinitura molto interessanti: come si vede dall'esempio tratto dall'ultimo match di campionato vinto agevolmente contro il Rotor, si vede come la seconda punta Driussi e l'esterno destro Malcom vadano ad occupare la zona rifinitura mentre l'esterno sinistro Mostovoj alterna movimenti in cui resta largo oppure taglia alle spalle della difesa. L'ampiezza viene, invece, garantita dai due terzini che salgono contemporaneamente protetti dalla coppia di centrocampisti centrali che si dividono i compiti. Grazie a questa migliore occupazione degli spazi e portando un maggior numero di uomini in fase offensiva, lo Zenit ha potuto portare avanti il proprio dominio, riscontrabile non solo nel primo posto in classifica ma anche nel dato delle reti realizzate e delle conclusioni effettuati, tutti dati in cui è ampiamente in vantaggio sulla concorrenza: stesso discorso vale per l'occupazione del terzo avversario, con il 34% la squadra di Semak ha un dato di gran lunga migliore della concorrenza (lo Spartak Mosca, con il 32%, è l'unica ad avvicinarsi).

La Lokomotiv arriva a questa partita reduce da una serie di 8 vittorie consecutive che l'hanno portata a risalire fino al secondo posto dopo che fino alla pausa invernale la squadra veleggiava a metà classifica, forse influenzata dal doppio impegno in campionato ed in Champions, dove, non ostante l'eliminazione, ha mostrato di saper reggere il confronto contro corazzate come Bayern Monaco e Real Madrid.

La squadra allenata da Nikolic è abbastanza riconoscibile nel suo 4-3-1-2 con alcune costanti, sia in fase di possesso e non possesso, che non cambiano anche se modificano gli interpreti in campo: il lavoro svolto nel memorizzare questi concetti di gioco hanno portato la squadra ad essere sempre in grado di sapere cosa fare anche in contesti di gara differenti tra loro.

In fase di costruzione la Lokomotiv chiede ai terzini di tenersi quanto più larghi possibili, mentre l'altezza è basata su quanto sia forte il pressing avversario, nel frattempo il vertice basso di centrocampo ed una delle mezzali restano in zona di sviluppo a supporto dei centrali difensivi: Se l'azione non può progredire centralmente, il pallone viene allargato su uno dei terzini: la mezzala presente su quel lato si muove alle spalle della seconda linea di pressione avversaria e si aggiunge agli "invasori", ossia il trequartista e le due punte. In questo caso il terzino destro ha la possibilità di ritornare al centro dal vertice basso oppure verticalizzare immediatamente sulla mezzala che si inserisce: la Lokomotiv appena può cerca di sfruttare la seconda opzione.

In questa maniera la squadra di Nikolic accede alla trequarti avversaria dove la mezzala dialoga in zona rifinitura con le due punte ed il trequartista che si muovono per occupare al meglio quella zona di campo e, allo stesso tempo attaccare la linea difensiva con un inserimento. In questa occasione vediamo che una delle punte (Smolov) viene incontro mentre l'altra (Kamano) attacca la linea difensiva; in altre occasioni il loro movimento è quello di allargarsi ai lati della linea difensiva in modo da aprirne le maglie.

Sul proseguimento dell'azione Smolov controlla il pallone spalle alla porta mentre il trequartista Zhemaletdinov cerca l'inserimento alle spalle della linea difensiva: questo movimento genera ulteriore spazio in zona rifinitura che viene preso dall'altra mezzala Krychowiak che serve l'inserimento di Barinov, la mezzala che con il suo inserimento aveva dato il via all'azione. In questo caso il centrocampista polacco è l'uomo che genera l'ultimo passaggio, ma molto più spesso è lui a finalizzare questo tipo di azioni, tanto da essere il giocatore con più conclusioni e più realizzazioni della squadra anche su azione. 

A completare il quadro sul 4-3-2-1 della Lokomotiv vi è la fase difensiva che, come tutte le squadre che si dispongono con il rombo a centrocampo, cerca di orientarsi prevalentemente sul pallone allo scopo di comprimere gli spazi all'avversario. Da questo fermo immagine si nota abbastanza chiaramente quanto sia stretta la linea difensiva e totalmente orientata sul pallone: allo stesso tempo si vede chiaramente quanta densità faccia la formazione di Nikolic in zona palla per ridurre le opzioni al giocatore avversario in possesso palla. Tuttavia questo sistema ha anche dei punti di debolezza che sono facilmente desumibili: qualora l'avversario sia in grado di cambiare fronte di gioco diventa estremamente complicato andare a riaccorciare anche sul lato opposto, esponendo dunque la difesa a situazioni di grande pericolo, soprattutto nel momento in cui il grande sforzo fisico richiesto per coprire il campo in questa maniera non viene a chiedere il conto, cosa che è avvenuta soprattutto nella prima parte di stagione quando la squadra dei ferrovieri era alle prese con la doppia competizione in Russia ed in Europa.

Sarà quindi una sfida molto aperta e spettacolare a mio parere: la Lokomotiv ha sempre vinto in campionato nel 2021 e non ha alcuna intenzione di vedere festeggiare i propri rivali, la capacità di muovere rapidamente il pallone può mettere indubbiamente in difficoltà la squadra di San Pietroburgo. I vari Driussi, Azmoun e Malcom dovranno alzare il livello del proprio rendimento per far male alla Lokomotiv, questo potrebbe essere un'ulteriore garanzia di spettacolo.


MONACO - LIONE (DOMENICA ORE 21)


Credo che ormai si siano spese davvero tante parole per raccontare quanto sia avvincente la lotta che si sta delineando nel campionato francese per tutti gli obiettivi: la vittoria del Lille domenica scorsa a Lione ha aumentato la convinzione della squadra di Galtier di poter davvero fare il colpo grosso in questa stagione, ma alle sue spalle PSG e Monaco sono li pronte ad aspettare un passo falso della capolista per poter operare il sorpasso.

Per i monegaschi le possibilità di restare in corsa per la vittoria finale passano per la sfida di domenica sera proprio contro il Lione di Rudy Garcia, uscito sicuramente distrutto nel morale per la rimonta subita dal Lille domenica scorsa ma allo stesso tempo vuole mantenere vive le speranze di restare in corsa per le prime tre posizioni che varrebbero l'accesso alla Champions League, un traguardo che sarebbe un giusto riconoscimento per l'ottima stagione disputata ma che rischia di essere vanificato dalla presenza di una concorrenza ancora più forte che però l'ex tecnico della Roma crede di poter battere.

La squadra di Kovac si presenta a questa sfida dall'altro di un girone di ritorno letteralmente dominato con 12 vittorie in 15 partite e con una crescita sia individuale di alcuni elementi (straripante lo strapotere a centrocampo della coppia Fofana-Tchouameni) che tattico di squadra. In queste settimane i meccanismi messi in piedi dall'ex allenatore del Bayern Monaco hanno permesso alla squadra di esprimersi a proprio agio anche in assenza del suo giocatore più rappresentativo, ossia Wissem Ben-Yedder: il capocannoniere e capitano della squadra monegasca è stato utilizzato part-time per alcuni problemi fisici ma la squadra non ne ha risentito anche grazie alle ottime prestazioni di un Stefan Jovetic restituito ad alti livelli.

Fonte dati FbRef / StatsBomb
La crescita delle prestazioni del Monaco ha seguito pari-passo il miglioramento delle prestazioni difensive: il talento a disposizione della squadra di Kovac nella metà campo avversario era già conosciuto, tuttavia restava da registrare la fase difensiva. E' qui che l'allenatore croato ha eseguito un lavoro estremamente importante: ha sfruttato la forza fisica dei suoi centrocampisti e dei suoi centrali difensivi per tenere sempre alto il baricentro anche in fase di non possesso e rendere a tratti impossibile all'avversario raggiungere l'area di rigore. Come si evince dal grafico qui esposto, la squadra monegasca è tra quelle che subiscono meno tiri a partita, inoltre solo tre squadre nei principali campionati europei concedono tiri dal livello di pericolosità inferiore; squadre che, allo stesso tempo, subiscono un maggior numero di tiri dagli avversari.

Il Lione indubbiamente sta disputando una bellissima stagione e sarebbe davvero un gran peccato vederli fuori dalla Champions: la squadra di Garcia ha mostrato di essere una contendente valida per il titolo e lo ha anche dimostrato nella partita persa contro il Lille, quanto meno per come la squadra ha interpretato la partita nel corso del primo tempo. Ciò che sta mancando in questo momento alla squadra lyonnaise è una condizione fisica in grado di sostenere l'ambizioso piano partita dell'ex allenatore della Roma: l'assenza di diversi elementi, soprattutto nel reparto difensivo, ed il recupero lento da precedenti infortuni di gente come Aouar, Cherki e Kadewere, si sta rivelando un problema nel momento in cui la squadra necessita di avere forze fresche nella fase finale della partita.

Il principale punto di forza della squadra allenata dall'ex tecnico della Roma sta proprio nella strategia di pressing molto simile a quella che il tecnico francese esercitava quando era allenatore della squadra giallorossa: in fase di non possesso, infatti, il 4-3-3 si trasforma in un qualcosa a metà tra un 4-3-3 ed un 4-1-4-1. Gli esterni offensivi, infatti, si abbassano sulla seconda linea di pressione, mentre le due mezzali si alzano quasi in linea con il centravanti a formare la prima linea di pressione. Lo scopo di questa scelta sta nella maggiore capacità degli interni di andare a prendere i centrali di centrocampo avversari, mentre gli esterni si occupano, appunto, delle zone laterali chiudendo la linea di passaggio verso l'esterno offensivo avversario togliendo l'opzione di passaggio più semplice al terzino avversario. Lo studio della strategia di pressing da parte di Garcia ha consentito al Lione di raccogliere molti dividendi nel primo tempo, tuttavia il gran lavoro richiesto ai due interni Paqueta e Caqueret si è visto nel secondo tempo quando i due hanno perso forza e lucidità, situazione che ha portato al grave errore del brasiliano in occasione del momentaneo pareggio del Lille.

Lo schieramento in fase di costruzione da parte del Monaco rischia di essere meno produttivo il pressing del Lione, vista la capacità del duo di centrocampo di resistere al pressing avversario ed anche considerato il diverso scaglionamento in campo della squadra di Kovac. Nel precedente di Coppa di Francia disputato un paio di settimane fa il Monaco ha vinto per 2-0 soprattutto grazie alla capacità di mandare più volte a vuoto i tentativi di pressing della squadra di Garcia. Sarà sicuramente una grande sfida in cui il Lione si gioca tutto, ma anche il Monaco non può certo guardarsi indietro, speriamo di vedere un bis della bella sfida tra Lione e Lille di domenica scorsa.

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