martedì 27 aprile 2021

Lazio-Milan, storia di una vittoria in discesa

Foto profilo Twitter Società Sportiva Lazio


Il programma della 33° giornata di Serie A si chiude con un match che vede di fronte due protagoniste della appassionante volata per i 4 posti della prossima Champions League: per la Lazio questa partita non prevede un risultato diverso dalla vittoria per potersi unire a questa corsa, anche approfittando del fatto di poter mettere in difficoltà sia gli avversari di turno che una Juventus che appare in seria difficoltà. Per il Milan una vittoria in questo scontro diretto potrebbe permetterle di riprendere il secondo posto in classifica e vivere con una posizione di vantaggio le giornate finali di questo campionato.

E' finita con una netta vittoria della Lazio per 3-0: un punteggio più figlio degli eventi che hanno contraddistinto il match che per il suo andamento, tuttavia a fare la differenza è stata la capacità della squadra di Inzaghi di saper utilizzare al meglio gli spazi che il Milan ha lasciato a causa della partita di rincorsa che è stata costretta a fare dopo il goal iniziale di Correa.


LE FORMAZIONI


Non ci sono grosse novità nelle formazioni: Simone Inzaghi deve continuare a sostenere l'emergenza in difesa schierando Marusic da terzo difensivo al fianco di Acerbi e Radu, a centrocampo ed in attacco, invece, il tecnico piacentino può contare sugli uomini migliori.
Dall'altra parte Pioli deve fare a meno di Ibrahimovic: il ruolo di riferimento offensivo è affidato a Mario Mandzukic, a cui il tecnico parmense affida la maglia da titolare per ottenere un contributo in questa volata finale per la Champions.



LA COSTRUZIONE DELLA LAZIO SUL LATO SINISTRO


Il primo quarto di partita è stato appannaggio della Lazio grazie alla capacità della squadra di Inzaghi di risalire il campo con la costruzione da dietro utilizzando il lato sinistro del campo. Dopo aver rischiato di subire il goal dello svantaggio, alla ripresa del gioco un perfetto lavoro in uscita sul rinvio dal fondo ha portato ad un serie di passaggi che ha portato Correa ad entrare in area di rigore dopo una perfetta triangolazione con Ciro Immobile.

In questo fermo immagine si nota il triangolo di costruzione e sviluppo sul lato sinistro del campo formato da Radu, Luis Alberto e Lulic: la prima pressione del Milan vede Mandzukic che deve lasciare Acerbi, ma dirige la propria corsa verso Luis Alberto su cui, però, era già scalato Calhanoglu, questo libera il difensore rumeno e mette Saelemaekers in una condizione di indecisione se salire su di lui o coprire lo spazio alle spalle. 


Lulic viene preso in consegna da Calabria: il bosniaco taglia verso il centro portandosi via il terzino destro rossonero. A mio parere qui Calabria poteva consegnare Lulic a Bennacer e coprire la linea di passaggio verso Correa alle proprie spalle, ma evidentemente l'azione si stava sviluppando in maniera così rapida che nessuno è stato in grado di fornire la lettura giusta della situazione. In questo modo Correa ed Immobile si trovano in due contro due contro i centrali difensivi rossoneri.

Qui si vede quando l'esterno della Lazio finalizza il movimento creando la linea di passaggio da Luis Alberto a Correa: qui si nota meglio come Calabria e Bennacer continuino a non comunicare su chi dovesse fare cose, in questo modo si libera la linea di passaggio ulteriore per Immobile che entrerà in possesso del pallone dopo una serie di rimpalli dove potrà sfruttare lo spazio che si è creato tra Kjaer e Romagnoli non coperto da Calabria o Bennacer, una situazione che anche Pioli nel post-partita ha sottolineato.

La finalizzazione dell'azione, come preparata dalla squadra biancazzurra, è eseguita mediante una triangolazione tra il centravanti della Lazio e della nazionale e il numero 11 argentino che si lancerà a tu per tu con Donnarumma e troverà il goal che sblocca la partita e la indirizza a favore della squadra di Inzaghi, soprattutto considerando che l'azione è stata creata da una situazione successiva ad una grande occasione avuta dalla squadra rossonera.


Fonte grafico WhoScored
Come si nota dalla heatmap relativa al primo tempo si nota ancora più chiaramente la propensione della Lazio nello sviluppare il gioco utilizzando il lato sinistro del campo, un sistema a cui il Milan ha faticato di trovare una contrapposizione nei primi 20 minuti.







LA PRIMA PRESSIONE DEL MILAN 


Dopo diversi minuti in cui la squadra di Pioli non è stata in grado di porre freno alle uscite da dietro della formazione laziale, alcune modifiche alla fase di prima pressione hanno permesso alla squadra rossonera di recuperare più facilmente il pallone e di togliere all'avversario ogni opzione per risalire il campo una volta che sono tagliati i rifornimenti alla zona sinistra del campo.

A dimostrazione del miglioramento del Milan in fase di prima pressione nella seconda parte del primo tempo ci viene in soccorso il dato relativo ai palloni intercettati: la squadra rossonera (pallini blu) ha recuperato diversi palloni sulla trequarti della Lazio e non è casuale che ciò sia avvenuto nella zona di campo dove la squadra di casa cercava insistentemente di sviluppare il proprio gioco. Da questi palloni rubati sono arrivate anche occasioni potenzialmente interessanti, ma è mancata la lucida nelle scelte nella fase di rifinitura o conclusiva.

Come si desume dal fermo immagine, le modifiche sono arrivate mediante la chiusura delle linee di passaggio verso il lato sinistro del campo: questo è stato reso possibile dal lavoro di Rebic che va ad attaccare Reina, Calhanoglu che va a scalare su Lucas Leiva e Bennacer che sale su Luis Alberto, mentre Mandzukic si orienta verso Acerbi e Saelemaekers che chiude l'uscita su Radu. Questo meccanismo permetterà ai rossoneri di recuperare il pallone sulla trequarti della Lazio e costringere nei minuti successivi Reina a rinunciare alla costruzione bassa e puntare sul gioco lungo che non ha funzionato pur disponendo di gente forte come Milinkovic-Savic ed Immobile nel gioco aereo.


LA RICERCA DELLO SFONDAMENTO CENTRALE


Una volta che il Milan cercava di attaccare aveva lo scopo di riempire la zona di rifinitura con passaggi in verticale tra le linee o mediante le conduzioni di Theo Hernandez da sinistra: in questo modo la formazione rossonera riusciva ad arrivare in maniera relativamente agevole al limite dell'area di rigore avversaria, ma la Lazio era altrettanto brava a proteggere gli ultimi 20 metri stringendo la linea difensiva a 5 togliendo la profondità, questo ha portato il Milan a trovare il tiro solo da fuori area o cercando cross per la testa di Mandzukic sempre ben controllato dai centrali biancazzurri.

Nell'esempio qui si nota quanto il Milan abbia cercato di riempire la zona rifinitura con Calhanoglu ed i tagli di Saelemaekers: la formazione rossonera in questo frangente di partita è stata molto brava a muovere il pallone e farlo arrivare in quella zona anche grazie al 3+1 in costruzione formato dai due centrali di difesa ed i due centrocampisti centrali, il problema è stata la capacità dei singoli, una volta arrivato il pallone tra le linee, nel trovare la giocata giusta e, in alcuni casi, la scelta giusta e spesso ieri sera il Milan si è perso in qualche passaggio o tocco della palla di troppo.

Fonte statistiche SofaScore
A rendere ulteriormente complicato il lavoro per il Milan è stato il lavoro davanti alla difesa di Lucas Leiva che non ha mai avuto paura di affrontare in uno contro uno Calhanoglu o le conduzioni di Bennacer e Theo Hernandez: seppur con interventi che, in alcuni casi, sono stati al limite del fallo (se non superarlo in occasione della palla recuperata in occasione del goal del 2-0), il mediano brasiliano ha chiuso la partita con numeri difensivi impressionanti, il tutto a dimostrazione che, seppur l'età non gli permette di essere sempre al top in caso di doppio impegno, resta un giocatore difficilmente sostituibile per Simone Inzaghi.










LE RIPARTENZE DELLA LAZIO SUL LATO DESTRO

Così come segue il lato sinistro del campo per sviluppare il proprio gioco, la Lazio utilizza, invece, la velocità di Lazzari quando si creano le chances in transizione: la situazione per l'ex giocatore della Spal era ideale nel momento in cui agisce sul lato in cui il Milan soffre maggiormente questa situazione di gioco, ossia il lato lasciato incustodito dalle discese di Theo Hernandez.

Nell'esempio qui di fianco, Lazzari recupera palla con l'aiuto di Milinkovic-Savic ed immediatamente parte alle spalle del terzino francese, una volta che l'esterno destro della Lazio parte in velocità palla al piede è difficile da fermare: in questo caso Kessie, deputato a coprire lo spazio lasciato libero da Hernandez, deve ricorrere al fallo per fermarlo. Situazioni simili continueranno a proporsi nel corso della partita, tra cui il goal del 2-0 dello stesso Lazzari sul finire del primo tempo annullato per fuorigioco.

Le transizioni sono poi state l'arma con cui la Lazio ha chiuso la partita nel secondo tempo sfruttando la scelta del Milan di difendere in 2 contro 2 contro Correa ed Immobile: una scelta che non ha raccolto i dividendi sperati e che ha permesse a Correa di ergersi a protagonista e dominatore della partita vincendo diversi duelli, come sul goal del 2-0 in cui è riuscito a far fuori Tomori, comunque non impeccabile nella situazione.


IL TUTTO PER TUTTO DEL MILAN ED IL BLOCCO BASSO DELLA LAZIO

Sotto di due reti il Milan non aveva molte alternative che cercare di riempire con quanti più uomini possibile la trequarti della Lazio: l'ingresso di Dalot al posto di Calabria ha cercato di fornire soluzioni anche sugli esterni e non solamente cercando una trequarti sempre meglio coperta dalla Lazio.

La situazione standard che abbiamo visto nel corso del secondo tempo è stata la seguente: la formazione di Inzaghi si è chiusa nella propria metà campo con un rigido 5-3-2 con le prime due linee che si occupano di chiudere il centro del campo; l'unica soluzione per il Milan, a quel punto era cercare di sfruttare le fasce. L'inserimento di Dalot aveva consentito anche ai rossoneri di creare dei potenziali pericoli davanti alla porta di Reina, ma una volta che i cross del portoghese raggiungevano l'area non venivano sfruttati a dovere, soprattutto su dei potenziali sviluppi del gioco sulle seconde palle. Insomma la creazione dei presupposti nella squadra rossonera c'è sempre stata, ma è proprio mancata la lucidità nelle scelte al momento dell'ultimo passaggio o di finalizzare.

CONCLUSIONI


Questa vittoria della Lazio rende senza dubbio la lotta per la Champions League ancora più aperta: la formazione di Inzaghi ha avuto la bravura e la fortuna di trovarsi subito in vantaggio e di poter impostare un contesto tattico di maggior controllo potendo sfruttare al meglio le situazioni in transizione che poi le sono valse le due reti con cui il successo è stato reso più rotondo. 

Per il Milan la situazione di classifica si sta facendo preoccupante e, in un certo modo, lo si è visto nell'atteggiamento mentale di alcuni suoi interpreti: le difficoltà della squadra nel creare occasioni da rete nitide non ostante una forte supremazia territoriale ha messo a nudo alcuni limiti dati dalla giovane età di alcuni suoi elementi. In molto analisi si è fatto riferimento, a sproposito a mio parere, all'assenza di Ibrahimovic come il principale male di questa squadra ieri sera, ma in realtà anche con lo svedese in campo difficilmente avremmo visto una squadra in grado di impensierire la linea difensiva della Lazio. 

Le prossime settimane ci diranno come la squadra di Pioli riuscirà a ritrovare la strada verso la vittoria, soprattutto considerando che il calendario non prevede neanche una sfida "comoda" per i rossoneri, chiamati ad affrontare ogni settimana un avversario che avrà da giocarsi qualcosa di molto importante: non è tutto da buttare della prestazione di ieri, anzi, ma servono scelte migliori da parte dei giocatori negli ultimi 20 metri.

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