venerdì 2 aprile 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 23


Dopo la pausa per le nazionali, ritornano i campionati e si riparte forte con tanti big-match in giro per i maggiori campionati. In Francia e Germania è tempo di scontro al vertice tra le prime due della classe, in Spagna l'Atletico Madrid deve resistere agli assalti di Barça e Real andando a Siviglia, in Inghilterra Arsenal-Liverpool si giocherà con un occhio agli impegni europei mentre il City dovrà vedersela contro il Leicester di Brendan Rodgers.

Tuttavia in questa pausa nazionali abbiamo avuto modo di scoprire o riscoprire giocatori interessanti che non hanno ancora spiccato il volo verso i maggiori campionati ma che meritano di essere visionati nei rispettivi club di appartenenza. Inoltre è tempo di partite decisive e di verdetti da ufficializzare, per questo la mia scelta delle partite da seguire si basa su questi ultimi specifici aspetti. Buona visione!


SERIE C GIRONE C, TERNANA -  AVELLINO (SABATO ORE 15)

Nel sistema dei campionati italiani a seguito della scissione della Lega di Serie A da quella di serie B, il campionato di serie C ha subito diverse modifiche a partire dall'eliminazione della serie C2 che ha ridotto il numero di squadre partecipanti onde ridurre le casistiche di club costretti a non iscriversi al campionato per impossibilità a sostenerne i costi. All'interno di questa nuova organizzazione la terza serie italiana è diventata progressivamente un campionato a metà tra una B2 ed un gruppo di semi-professionisti: le ragioni sono dovute al fatto che molti club accedono al campionato provenienti dal dilettantismo, mentre altri sanno che la serie C non può essere un bivacco di lungo periodo e per questo motivo investono somme importanti per costruire squadre per accedere direttamente in serie B, dove poi la stessa squadra resta competitiva con ritocchi minimi (basta vedere i tanti casi di doppio salto dalla C alla A negli ultimi anni).

Fatta questa premessa, in questo weekend la serie C dovrebbe consegnarci il primo verdetto della stagione, ossia la promozione in serie B della Ternana che, dunque, tornerà in serie B dopo la retrocessione subita nel 2018 alla prima stagione dall'insediamento della nuova proprietà. Dopo le due stagioni con Fabio Gallo alla guida tecnica della squadra, l'uscita dai quarti di finale dei playoff dello scorso anno contro il Bari ha portato la società a cambiare allenatore, passando a Cristiano Lucarelli che, utilizzando come base l'ottima squadra della scorsa stagione, ha ottenuto dal mercato l'acquisto di due giocatori del calibro di Falletti (cavallo di ritorno in Umbria) e di Diego Peralta, acquisti che si sono mostrati fuori scala per l'intero campionato.

Per esaltare al meglio le qualità del trequartista uruguayano, Lucarelli ha settato la Ternana su un 4-2-3-1 che si trasforma in 4-4-2 in fase di non possesso: l'atteggiamento della squadra è sempre molto aggressivo e portato sempre a guardare in avanti. Un atteggiamento riconoscibile in fase di prima pressione e di transizione difensiva, con la squadra subito pronta ad aggredire l'avversario portando diversi giocatori in pressione, anche portando i centrocampisti in zone molto alte del campo. A questa capacità si aggiunge la grande duttilità dei centrocampisti a disposizione di Lucarelli, ad esempio Salzano può svolgere compiti da regista centrale, ma anche di regista largo a sinistra, Federico Furlan che può essere utile su entrambe le fasce, così come Marino Defendi che può svolgere tutti i ruoli su entrambe le fasce del campo ed anche i compiti di una mezzala quando necessario. Questo insieme tra strategia aggressiva, giocatori di qualità e giocatori duttili ha reso la Ternana una squadra letteralmente imbattibile e pronta a festeggiare il ritorno in B nel weekend di Pasqua.

Per festeggiare il titolo alla Ternana serve non perdere contro la sua immediata inseguitrice, ossia l'Avellino di Piero Braglia, allenatore toscano già in grado in passato di saper riportare in auge importanti piazze del Sud, ultima in ordine di tempo il Cosenza con cui ha ottenuto la promozione in B nel 2018 ed una salvezza nel 2019.

Il secondo posto della squadra irpina nasce su un tipo di calcio sicuramente meno tecnico e meno propositivo rispetto a quello proposto dalla Ternana: il 3-5-2 con cui la squadra di Braglia si schiera in campo è abbastanza allineato con quella che è la costante dei campionati di serie C in Italia, ossia cercare di costruire qualcosa mediante un sistema di gioco codificato con poco spazio alle giocate individuali, vista anche l'assenza di giocatori in grado di sparigliare le carte con iniziative personali. 

Per questo motivo il punto di forza della squadra sta nella fase difensiva: l'Avellino è la squadra che subisce meno tiri a partita dell'intera serie C (6,38) ed è per distacco la migliore per xG subiti (23,85). Il sistema della squadra in fase di possesso, invece, è abbastanza basilare e si appoggia sulle combinazioni tra l'esterno e la punta centrale che cerca a sua volta la sponda verso la seconda punta o la mezzala più vicina. Negli esempi dei fermo immagine vediamo come l'esterno destro Ciancio raccolga la palla in fase di costruzione per poi giocarla in verticale verso la punta (Maniero in un caso, Bernardotto nell'altro) attorno al quale cercano di smarcarsi due suoi compagni di squadra: la seconda punta e la mezzala di parte nel 3-5-2, il trequartista nel 3-4-1-2.

Il calendario ha voluto, quindi, che la Ternana giocasse la partita per assicurarsi la matematica certezza della B contro la sua prima inseguitrice, in realtà la vera antagonista fino ad un certo punto della stagione è stato il Bari che però da gennaio ha iniziato a sciogliersi come neve al sole cedendo addirittura il secondo posto alla squadra di Braglia che, comunque, ha sulla carta le caratteristiche per fermare la forza d'urto della squadra di Lucarelli ma difficilmente sarà in grado di rovinarne la festa.


LIGA I ROMANIA, STEAUA BUCAREST - UNIVERSITATEA CRAIOVA (DOMENICA ORE 19,30)

Di questa pausa per le nazionali a destarci una favorevole impressione è stata la nazionale rumena Under 21 allenata da Adrian Mutu: dopo la bellissima spedizione di due anni fa in Italia terminata in semifinale contro la Germania e che aveva messo in mostra giocatori interessanti come Ianis Hagi e Dennis Man, acquistato dal Parma nell'ultima sessione di mercato.

In questa missione in Ungheria e Slovenia le cose in termini di risultati sono andate meno bene, con l'eliminazione dal girone, ma chiuso con gli stessi punti di Germania e Olanda, ossia le due squadre che si sono qualificate per il turno successivo e con un roster a disposizione di primo livello. Ma soprattutto ad impressionare favorevolmente sono stati alcuni elementi che possiamo rivedere all'opera nella sfida del campionato rumeno tra Steaua Bucarest e Universitatea Craiova, rispettivamente prima e terza in una classifica in cui poco è deciso.

Lo Steaua sta portando avanti la propria ricostruzione, dopo aver anche perso legalmente la possibilità di utilizzare quel nome, dagli elementi formati dal proprio settore giovanile: la formazione di proprietà di George Becali, personaggio abbastanza controverso ma appartenente ad una famiglia di agenti il cui nome è associato ai fuoriclasse del calcio rumeno degli anni '90 (tra cui Gheorghe Hagi), sta riproponendo un progetto che vuole riportare il club ed il movimento nazionale sui livelli di quel periodo e le premesse sembrano essere confortanti. 

Questo progetto si basa su una proposta di gioco molto offensiva che esalta le qualità tecniche dei propri elementi aiutandone la crescita incoraggiandone l'iniziativa individuale e la ricerca di giocate complicate. Non è un caso che la Steaua non abbia il miglior dato del possesso palla del campionato e dei passaggi effettuati (ce l'ha proprio l'avversario di giornata, l'Universitatea Craiova), bensì possieda il miglior dato relativo ai passaggi filtranti tentati (quasi 11 a partita) unitamente ai dribbling e duelli individuali tentati (più di 36 a partita). Lo schieramento in campo è in genere un 4-3-3/4-1-4-1 che possa permettere alle mezzali di occupare la zona di rifinitura e verticalizzare alle spalle delle linea difensiva, in questa situazione vengono esaltate le giocate di Darius Olaru e Olimpiu Morutan. Nell'esempio qui a fianco vediamo la disposizione dello Steaua con i cinque giocatori offensivi che occupano la zona centrale della trequarti avversaria: nel caso specifico l'azione si sviluppa grazie ad una conduzione personale di Olaru che supera la linea di pressione avversaria aprendo il campo a diverse soluzioni, in questo caso è il centravanti Tanase (capocannoniere del campionato con 18 reti) a venire incontro per servire subito gli inserimenti ed i tagli alle sue spalle.

In questo secondo esempio vediamo, invece, come la Steaua si muova qualora l'azione si sviluppi lateralmente, l'obiettivo è comunque arrivare ad occupare la zona di rifinitura centralmente per tentare la giocata in verticale, in questo caso è ancora Olaru a cercare la verticalizzazione immediata per favorire il taglio del terzino sinistro Radunovic. Non sempre questo tipo di giocate ha successo, tuttavia permette a giocatori tecnici e di talento di tentare sempre una giocata complicata senza preoccuparsi della possibilità di un errore, questo è un atteggiamento che alla lunga paga i propri dividendi, per questo motivi vediamo una nazionale rumena Under 21 che da due cicli propone un calcio interessante e, più nello specifico, vediamo una Steaua che, con una rosa molto giovane, si trova in testa al campionato ed in grado di sottrarre lo scettro al Cluj che lo detiene da 3 stagioni consecutive.

L'Universitatea Craiova, dall'altra parte, si trova al terzo posto con 7 punti di distacco dalla Steaua capolista, questo ben riassume l'importanza della posta in palio in questo match. La squadra della storica città rumena è vicecampione in carica, è costruita in maniera diversa dalla Steaua: pur essendo presenti tanti giocatori rumeni, la squadra ha comunque un respiro internazionale, tanto che il suo attuale tecnico è il greco Ouzounidis ma di recente è stato allenato anche dagli italiani Cristiano Bergodi e Devis Mangia; nella rosa della squadra abbiamo anche due giocatori "italiani", ossia il portiere Mirko Pigliacelli che, dopo un lungo vagare nei campi della nostra serie B ha deciso di cercare fortuna in Romania, stesso discorso per Matteo Fedele, svizzero di passaporto, che, con la maglia del Carpi ha anche raccolto una manciata di presenze in serie A.

Come strategia di campo, invece, l'Universitatea è una squadra maggiormente votata al possesso palla, tanto da avere, come indicato in precedenza, il miglior dato in campionato (58%) ed il maggior numero di passaggi tentati a partita (poco meno di 500) . Il leader tecnico di questa squadra è senza dubbio il trequartista centrale del 4-2-3-1 con cui la squadra generalmente si dispone in campo, ossia Alexandru Cicaldau che, assieme al suo compagno d'attacco Andrei Ivan, mise a ferro e fuoco quotate difese avversarie nel corso dell'Europeo Under 21 del 2019 disputato in Italia.

Fonte mappa WhoScored
In questa stagione il numero 10 dell'Universitatea è anche il capocannoniere della squadra con 9 reti realizzate in campionato: il fatto che lui sia il capocannoniere della squadra mostra come la squadra di Ouzounidis faccia molta fatica a trasformare le percentuali di possesso palla in azioni pericolose e, soprattutto, in capacità di andare a rete (33 reti realizzate a fronte di 43 xG), situazione aggravata dall'infortunio occorso in ottobre al bosniaco Koljic, il vero centravanti di questa squadra con 6 reti nelle prime 6 partite in campionato.  Lo stesso numero 10 si è reso protagonista con la maglia della nazionale maggiore rumena realizzando una doppietta nella partita poi persa contro l'Armenia lo scorso mercoledì; come si desume dalla mappa dei tocchi della partita, ama cercare di raccogliere il pallone tra le linee, soprattutto muovendosi verso il lato sinistro del campo, dove può associarsi con l'esterno di parte: sia nel club che in nazionale ciò avviene con il terzino sinistro Bancu, che è stato anche autore dell'assist per il suo secondo goal. Questo dimostra come il lato sinistro sia anche quello preferito dall'Universitatea per creare attacchi con appunto le folate di Bancu, per questo motivo il terzino opposto è quello deputato ad avere maggiori compiti di costruzione, ed un elemento di interessante prospettiva sotto questo aspetto è, appunto, il terzino destro Stefan Vladoiu, giocatore che ben ha figurato nella sfida dell'Under 21 rumena contro la Germania lo scorso martedì, tuttavia sia nel club che in nazionale non ha ancora ottenuto la titolarità del ruolo.

Come si può evincere, quella tra Steaua ed Universitatea è una sfida molto pesante ai fini della classifica ma soprattutto è occasione per vedere all'opera giocatori che emergono durante gli impegni con le nazionali e che, invece, meriterebbero una maggiore attenzione.


STOCCARDA - WERDER BREMA (DOMENICA ORE 15,30)

In Germania, in questo weekend, la sfida tra Lipsia e Bayern Monaco orienterà tutte le attenzioni degli osservatori in quanto potrebbe rivelarsi decisiva per la lotta al titolo. Tuttavia sappiamo bene che il campionato tedesco non è solo sfida per la vittoria finale (se fosse solo quello il punto di interesse, nelle ultime 8 stagioni ci sarebbe stato da annoiarsi) ma è anche un importante osservatorio per laboratori tattici e di costruzione del talento: e sotto questo punto di vista la sfida tra Stoccarda e Werder Brema, pur offrendo pochi contenuti dal punto di vista della classifica, può essere occasioni per vedere all'opera giocatori che meritano attenzione, viste le prospettive che hanno davanti a se.

Lo Stoccarda di Pellegrino Matarazzo è una delle belle sorprese di questa stagione che ha messo in campo una proposta di gioco molto intrigante e spettacolare che ha esaltato le caratteristiche di una rosa molto giovane, mettendo in vetrina tante individualità che saranno al centro di trattative di calciomercato nella prossima estate.

Heatmap stagionale di Kalajdzic (Fonte Sofascore)
Prima della pausa. però, la formazione sveva ha dovuto subire una doppia botta psicologica di non poco conto: da una parte la pesantissima sconfitta subita dal Bayern Monaco non ostante la superiorità numerica, dall'altra parte l'infortunio al ginocchio che ha determinato la fine anticipata della stagione per Silas Wawangituka, prototipo di giocatore del decennio appena iniziato, capace di avere al proprio attivo 13 reti e 3 assist in questa stagione partendo da una posizione di esterno destro nel 3-4-1-2 di Matarazzo. Con l'infortunio del congolese le luci dei riflettori degli addetti ai lavori sono sulla punta centrale Sasa Kalajdzic, classe 1997: fino a questo momento ha collezionato 13 reti in Bundesliga e nella pausa per le nazionali ha trascinato la sua Austria nelle prime due partite di qualificazione al Mondiale qatariota con 3 reti diluite tra le sfide con la Scozia e le Far Oer.  Come si evince dalla heatmap e come spiegato da Emanuele Atturo su l'Ultimo Uomo Kalajdzic è un centravanti la cui stazza suggerirebbe un giocatore che faccia da centro-boa pallanuotistico su cui appoggiarsi per far risalire l'azione: invece si tratta, non ostante la sua stazza, di un giocatore in grado di partecipare alla manovra tanto quanto riempire l'area di rigore. Con l'assenza di Wawangituka, l'uomo deputato a condividere l'onere della fase di finalizzazione dello Stoccarda, probabilmente ci sarà il classe 2000 Mateo Klimowicz, trequartista che abbiamo intravisto con la maglia della Germania Under 21 nel corso dei gironi dell'Europeo di categoria visto durante la pausa del campionato.

Il Werder Brema, invece, dopo aver scampato la retrocessione nella scorsa stagione, quest'anno ha deciso di mettere in soffitta propositi di calcio propositivo, puntando esclusivamente a raggiungere quanto prima la salvezza per poi vedere se è il caso di ricominciare a proporre un calcio maggiormente offensivo, tuttavia i 30 punti finora raccolti e la risalita da dietro di Hertha e Mainz non mette ancora al sicuro gli uomini di Kohfeldt.

In questo contesto di calcio reattivo e dal baricentro basso è difficile vedere splendere del tutto le doti di Milot Rashica e Josh Sargent: i due attaccanti del Werder spesso sono vittime dell'atteggiamento della squadra e, per questo motivo, è difficile vedere mettersi in moto le loro qualità nel corso della partita. Impegnati in nazionale con le maglie rispettivamente del Kosovo e degli Stati Uniti hanno avuto modo di mostrare il loro valore seppur non entrando nel tabellino dei marcatori, ma potendo giocare più palloni in zone avanzate del campo rispetto a quanto siano costretti a fare in campionato. Soprattutto lo statunitense, potendo giocare con una squadra ricca di giovane talento come la selezione americana, ha potuto sprigionare tutte le proprie qualità con e senza la palla, ed ha potuto anche realizzare il suo primo assist per il goal di Aaronson nella partita vinta contro la Jamaica.

 




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