Tuesday, 3 September 2019

Come saranno i Gironi di Champions

Terminato il sorteggio della fase a gironi della Champions League, andiamo ad analizzare ciascun girone e capire cosa aspettarsi e cosa vedere.









Girone A
Paris Saint Germain
Real Madrid
Bruges
Galatasaray

Non sembrano esserci molti dubbi su chi riuscirà ad andare avanti da questo girone, tuttavia sarà molto interessante la lotta per chi tra PSG e Real Madrid chiuderà prima nel girone, evento molto difficile da predire visto che sinora le squadre di Tuchel e di Zidane sembrano ancora un cantiere aperto, a cominciare dalla scelta dei portieri, con le due squadre che si sono scambiati Navas (approdato a Parigi) ed Areola (approdato a Madrid).

Il PSG ha chiuso le prime 4 partite di Ligue 1 con tre vittorie ed una sconfitta a Rennes, Tuchel ha dovuto lavorare con una rosa costruita in divenire e con giocatori non sempre disponibili tra infortuni e vicende di mercato. Tuttavia, le ultime due partire ci fanno supporre che Gueye e Verratti hanno il posto assicurato a centrocampo in quanto dovrebbero garantire l'equilibrio dello schieramento e permettere il recupero palla in zone alte del campo, con il centrocampista abruzzese che si affianca al francese in fase di impostazione per poi fare progredire l'azione sul lato sinistro (vedi le passmaps sotto). Resterà da capire come Icardi si inserirà in questo contesto offensivo e come Tuchel intenderà occupare la casella rimanente a centrocampo (Di Maria, Sanabria, Draxler o una scelta più conservativa?)



Riguardo il Real Madrid, il precampionato ha creato tante preoccupazioni nella casablanca, e le prime tre giornate della Liga non hanno fugato i dubbi sulla squadra di Zidane, con l'allenatore francese che ha dovuto ripescare dalla lista dei partenti James Rodriguez e soprattutto Gareth Bale (2 goal, 1 assist, 3.7 tiri a partita) per rimettere in riga la squadra; tuttavia restano aperte le difficoltà difensive emerse nel precampionato, con tante occasioni concesse agli avversari per palle malamente perse in fase di impostazione (Ramos a Villarreal, Kroos contro il Valladolid) e per scarse capacità in fase di contrasto degli attacchi avversari (terzultima per dribbling subiti); inoltre le statistiche dimostrano come il Real sia tra le squadre che concede più conclusioni dall'interno dell'area piccola.


Galatasaray e Bruges completano il girone A partendo con non molte speranze di ribaltare l'esito del girone.
La squadra turca è partita non molto bene nella SuperLig turca, con soli 4 punti raccolti in tre partite, il mercato ha portato ad Istanbul Nzonzi, Seri e Lemina a centrocampo per cercare di rendere più organica la manovra offensiva, ad oggi delegata alle giocate individuali di Feghouli, Omer Bayram, Babel e Belhanda, a cui aggiungere l'arrivo dell'ultimo minuto di Radamel Falcao in attacco; se la qualità a disposizione si unisce ad una migliore organizzazione di squadra, la possibilità di realizzare qualche sgambetto non è remota, sarà necessario partire con un esordio vincente in Belgio.
A Bruges le speranze sono ancora più ridotte, il mercato nelle ultime settimane ha continuamente modificato la rosa della squadra fiamminga che ha aggiunto alla propria linea difensiva il colombiano Balanta dal Basilea, in porta è arrivato Mignolet dal Liverpool, in attacco è arrivato Okereke dallo Spezia e soprattutto Diagne proprio dal Galatasaray con l'arduo compito di rimpiazzare Wesley, partito in Premier League direzione Aston Villa; riuscire a chiudere davanti al Galatasaray potrebbe essere già considerata come una bella impresa, per questo la gara inaugurale del girone al Jan-Breydel-Stadion potrà essere decisiva.

Girone B
Bayern Monaco
Tottenham
Olimpiacos
Stella Rossa

Se nel girone A le possibilità di sorprese sono minime, nel girone B il divario tra Bayern, Tottenham e le altre due contendenti è ancora più ampio a livello tecnico.
Il Bayern Monaco si presenta ai nastri di partenza con una squadra rinnovata e ringiovanita in tutti i reparti con l'obiettivo di migliorare gli ottavi di finale dello scorso anno (eliminati dal Liverpool vincitore). L'inizio di Bundesliga è stato in crescendo dopo il passo falso iniziale contro l'Hertha Berlino, Lewandowski è partito con sei goal in tre partite (55% delle realizzazioni dei suoi); come schieramento la squadra di Kovac è apparsa a disagio quando non ha potuto utilizzare Lucas Hernandez al centro della difesa, il suo rientro ha permesso a Pavard di tornare sulla fascia destra e spostare Kimmich a centrocampo (posizione in cui sia Guardiola che Low lo ritengono, a mio parere a ragione, tra i migliori al mondo) al fianco di Thiago per un 4-2-3-1 che dovrebbe permettere la convivenza di Coutinho, Perisic e Coman.

Ci capiterà spesso di vedere il Bayern sviluppare il gioco a sinistra grazie alla spinta di Alaba e la tendenza di Coutinho ad occupare il mezzospazio di sinistra, resterà da capire come riusciranno il brasiliano e Perisic a non pestarsi i piedi; ad ogni modo Kovac avrà a disposizione tante alternative sulla trequarti (Gnabry, Muller) per mandare Lewandoski in porta contro qualsiasi tipo di avversario.






Il Tottenham di Pochettino, invece, si presenta in questo girone da vice-campione in carica e con il desiderio di prendersi il primo posto del girone e qualificarsi con maggiore facilità rispetto allo scorso anno (dove il girone con Barcellona, Inter e PSV era ad altissimo coefficiente di difficoltà). L'inizio di stagione degli Spurs non è stato propriamente esaltante, rovinato dalla sconfitta interna contro il Newcastle che ha pregiudicato gli effetti del pareggio sul campo del Manchester City alla seconda giornata; la difesa della squadra di Pochettino mostra ancora lacune, soprattutto individuali, con Sanchez che non sembra aver fatto il salto di qualità dal punto di vista della concentrazione e la manovra offensiva che sembra ancora dipendente dalle lune di Christian Eriksen. Ad ogni modo la sfida del nuovo White Hart Lane del 1 ottobre ci darà delle risposte in più su cosa potranno dare queste due squadre più avanti nel torneo.

Per Olympiacos e Stella Rossa la sola presenza nella fase a gironi è già da considerarsi una grande impresa: i greci arrivano alla fase a gironi come unica rappresentante greca nella competizione pur non avendo vinto il campionato (il PAOK campione di Grecia è uscita dal tabellone dei vincitori); la Stella Rossa entra nella fase a gironi per la seconda volta consecutiva dopo il gran ritorno dello scorso anno.
Più che sulle doti tecniche, le due squadre punteranno sul fattore ambientale nelle sfide interne al Karaiskakis e al Marakana, qui lo scorso anno è caduto addirittura il Liverpool campione in carica.

Girone C

Manchester City
Shakthar Donetsk
Dinamo Zagabria
Atalanta

L'Atalanta non ha pescato affatto male dall'urna il suo girone nell'esordio in Champions League dove potrà affrontare il Manchester City di Guardiola, destinato a dominare il girone, e giocarsi la qualificazione contro lo Shakthar e al Dinamo Zagabria.

La sfida tra Gasperini e Guardiola sarà senz'altro uno dei leit motiv di questa fase a gironi di Champions: il sistema dell'allenatore della Dea ha fatto più volte saltare i meccanismi del gioco di posizione del Napoli di Sarri negli anni passati, il sistema che più di tutti ha portato in Italia i principi dell'allenatore catalano. Le due squadre si affronteranno (andata a Manchester, ritorno a San Siro) alla terza e quarta giornata, per cui sarà molto importante per l'Atalanta arrivare a questo doppio confronto con almeno 4 punti per giocarsi le proprie carte a viso aperto.

Il principale ostacolo per la formazione atalantina, tuttavia, sarà lo Shakhtar Donetsk: la formazione ucraina ha visto chiudersi il ciclo Paulo Fonseca (trasferitosi a Roma) ma senza abbandonare il progetto tecnico, ora in mano a Luis Castro che alterna il 4-2-3-1 di Fonseca ad un 4-1-4-1 asimmetrico con  il solo Stepanenko davanti alla difesa, Solomon a dare ampiezza a destra (oppure Tete, utilizzato anche a sinistra) ed Ismaily sulla sinistra, con Taison (separato in casa dopo la mancata cessione?), Alan Patrick e Marlos che si alternano alle spalle di Junior Moraes a cui si aggiunge Konoplyanka, arrivato negli ultimi giorni; bilancio immacolato nel campionato ucraino (6 vittorie in 6 partite in campionato, 19 goal fatti e 3 subiti) e tante belle giocate.



La squadra sulla carta più debole del girone è la Dinamo Zagabria, ma attenzione alla qualità dei giovani di cui dispone, specie a centrocampo la formazione croata: su tutti spicca Dani Olmo, uno dei trascinatori della Spagna all'ultimo europeo U21, ma occhio anche a Nikola Moro, ormai prossimo ad entrare nel giro della nazionale vice-campione del mondo. 

Girone D

Juventus
Atletico Madrid
Bayer Leverkusen
Lokomotiv Mosca

Il girone D rimette uno contro l'altro la Juventus e l'Atletico Madrid dopo l'iconico ottavo di finale dello scorso anno, ma ad affrontarsi saranno due squadre molto diverse rispetto a quelle viste lo scorso febbraio, entrambe all'apparenza più votate alla ricerca di un calcio esteticamente migliore rispetto agli altri anni.

La formazione bianconera con il passaggio da Allegri a Sarri è passata da un calcio speculativo ai principi del gioco di posizione e ad una mentalità offensiva con linea difensiva e pressing alto, la partita con il Napoli fino al goal di Manolas può essere già un manifesto della nuova Juve e delle potenzialità che la squadra bianconera può esprimere in questa stagione. L'infortunio di Chiellini e le difficoltà di De Ligt nell'assorbire i dettami di Sarri sembrano essere le principali preoccupazioni al momento da gestire per l'allenatore toscano. Intanto godetevi l'azione del goal del 2-0 contro il Napoli.


Cambio di strategia anche in casa Atletico Madrid, i colchoneros hanno dato l'addio a Godin, Juanfran e Filipe Luis, tre quarti della linea difensiva che ha fatto le fortune del ciclo di Simeone, oltre a cedere Lucas Hernandez e Griezmann. Al loro posto sono arrivati Trippier e Renan Lodi sugli esterni, Hermoso al centro della difesa, Marcos Llorente a rinforzare il centrocampo e soprattutto Joao Felix, acquistato per 120 milioni dal Benfica, autore di un inizio di stagione a dir poco devastante.


Dal punto di vista tattico Simeone ha schierato la squadra con tre schieramenti diversi in tre partite, forse a dimostrazione che il tecnico argentino deve ancora trovare l'assetto ideale per la squadra, ma l'alternanza potrebbe consolidarsi nel corso della stagione per adattarsi meglio allo schieramento avversario.

A rendere ancora più gustoso il menu di questo girone è la presenza del Bayer Leverkusen, le aspirine allenate dall'ex Ajax Peter Bosz si sono qualificati alla Champions grazie ad un travolgente girone di ritorno nella scorsa Bundesliga, coincisa proprio con l'arrivo dell'allenatore olandese; il trend sembra confermato anche nelle fase iniziali di questa Bundesliga, dove il Leverkusen è tra le inseguitrici del Lipsia con 7 punti in 3 partite.

A livello tattico Bosz, dopo aver sperimentato il 3-4-3 ha preferito passare al 4-1-4-1, schieramento che permette alla squadra di non avere punti di riferimento ed esaltare le doti di Havertz e Volland, attesi entrambi alla stagione della consacrazione; le capacità di scappare dietro la linea difensiva di questi giocatori sarà l'arma principale che Bosz utilizzerà contro la difesa alta della Juventus, specie se i meccanismi non saranno del tutto ancora oliati.



Chance molto minori, invece, per la Lokomotiv Mosca, allenata dall'immortale Yuri Semin, che si presenta alla competizione come cenerentola del girone ma con una squadra comunque costruita per cercare di dare fastidio alle altre contendenti del girone; Semin sembra abbia orientato la sua squadra a giocare con il 4-2-3-1, con Smolov o Eder riferimento avanzato ed i fratelli Miranchuk assieme a Joao Mario a supporto, a centrocampo staziona l'ex Siviglia e PSG Krychowiak, in difesa troviamo l'ex juventino Howedes ed il croato Corluka come coppia centrale.

Girone E

Liverpool
Napoli
Salisburgo
Genk

Liverpool e Napoli sono due città che con la musica hanno, per usare un eufemismo, grande confidenza, per cui non escludo che entrambe le tifoserie si siano lanciate un messaggio sulle note di Lucio Battisti con scritto "Ancora Tu ma non dovevamo vederci più". A 12 mesi di distanza le strade di Klopp ed Ancelotti tornano ad incrociarsi, un anno fa la gara di Anfield è stata forse la partita spartiacque della stagione di entrambe le squadre, con l'inizio della cavalcata dei Reds verso il trionfo di Madrid, e la proporzionale involuzione della stagione partenopea.

Il Liverpool si è presentato a questa stagione senza di fatto modificare la rosa dello scorso anno, scelta che sinora si è rivelata vincente: la squadra di Klopp è in testa alla Premier a punteggio pieno dopo quattro giornate ed ha aggiunto alla propria bacheca la Supercoppa Europea; tuttavia non tutti i meccanismi visti lo scorso anno sono ancora perfettamente oliati, in particolare la fase difensiva soffre più del previsto dal lato di Alexander-Arnold e Matip, mentre restano dubbi nel lungo periodo sulle condizioni di Salah e Manè che praticamente non hanno fatto vacanze questa estate visti i loro impegni in coppa d'Africa.



Il Napoli, invece, ha deciso di rimpolpare le scelte offensive a disposizione di Ancelotti con gli arrivi di Lozano e Llorente ed ha aggiunto due tasselli importanti in difesa con Di Lorenzo e Manolas, tuttavia in queste prime battute di stagione la squadra di Ancelotti ha mostrato davvero poco equilibrio tattico (7 goal fatti a fronte di 7 goal subiti in due partite) ma ha mostrato una grande forza mentale (le rimonte di Firenze e Torino sono state tutt'altro che banali) oltre al grande potenziale offensivo di cui dispone.

A differenza dello scorso anno, Liverpool e Napoli avranno un girone con meno insidie, il girone è infatti completato da Salisburgo e Genk campioni di Austria e Belgio. La squadra austriaca, uno degli avamposti del progetto Red Bull in giro per il mondo, ha chiuso il ciclo di Marco Rose che aveva portato al raggiungimento della semifinale di Europa League nel 2018, con il tecnico che ha accettato la corte del Borussia Moenchengladbach e con gli attori principali ceduti alla capostipite del progetto Red Bull, ossia il Lipsia; la rosa è stata ringiovanita ed il progetto tecnico non cambia, il Salisburgo gioca con il 4-4-2 ultra offensivo e verticale con Minamino a supporto della coppia d'attacco Haland-Hwang. L'anno scorso il Napoli estromise gli austriaci dagli ottavi di finale di Europa League ipotecando la qualificazione con il 3-0 del San Paolo, a dimostrazione che l'avversario è decisamente alla portata (vedi il video dell'unico test probante disputato sinora in questa stagione), ma grossa attenzione va posta all'ambiente della Red Bull Arena.



I campioni del Belgio, invece, si presentano con poche carte da giocare se non qualche giovane interessante da mettere in vetrina vista la sua grande tradizione sotto questo aspetto (Courtois, Koulibaly, De Bruyne e Praet, per fare degli esempi, sono cresciuti qui); quest'anno l'uomo da tenere sotto la lente d'ingrandimento è Ianis Hagi, figlio di Gheorge, e protagonista di uno strepitoso europeo Under 21 con la Romania. Dal punto di vista tattico lo schieramento classico è il 4-3-3 con grande enfasi per la copertura del centro del campo e grande aggressività sia in fase di pressing che in fase di difesa posizionale.

Girone F

Barcellona
Borussia Dortmund
Inter
Slavia Praga

Questo è senza dubbio il girone di ferro di questa prima fase di Champions League, non una novità per Barcellona ed Inter che lo scorso anno si sono affrontate nello stesso girone assieme al Tottenham poi finalista, questa volta a rendere difficilissimo ed ultra-competitivo questo girone è il Borussia Dortmund di Favre.

Il sorteggio non è una bella notizia principalmente per il Barcellona: Valverde sta avendo un periodo iniziale di stagione davvero molto difficile, visti gli infortuni di Messi e Suarez ed una certa difficoltà ad inserire i nuovi acquisti De Jong e Griezmann, per cui il tecnico blaugrana dovrà risolvere molto presto i problemi in quanto passi falsi in questo girone non sono ammessi.



Sul Borussia Dortmund di Favre esiste ormai una letteratura infinita, il laboratorio messo in piedi da Zorc in quel di Dortmund attrae valanghe di addetti ai lavori desiderosi di vedere all'opera una squadra che sa unire al meglio il talento sorpaffino di gente come Jadon Sancho, Julian Brandt, Thorgan Hazard (gli ultimi due arrivati quest'anno), la concretezza sottoporta di Paco Alcacer, la corsa di Hakimi sulla fascia (non fa differenza se destra o sinistra), la fisicità di Akanji al centro della difesa, inoltre quest'anno è tornato da Monaco anche Matt Hummels a fare da chioccia e non solo a questo gruppo che, quest'anno, vuole portare a casa anche qualcosa da aggiungere alla bacheca.



Per l'Inter dunque si tratta di un girone complicatissimo, ma sicuramente Antonio Conte cercherà di studiare i punti deboli di Barcellona e Dortmund per portare a casa una qualificazione che sarebbe un'impresa davvero importante. Sicuramente contro il Barcellona l'Inter potrà sfruttare molto l'arma del pressing alto portato dalle mezzali ed in fase offensiva sfruttare le difficoltà della squadra di Valverde a coprire il campo in larghezza, cosa che in fase offensiva l'Inter ha mostrato di saper fare.
Stesso discorso si può fare con riguardo al Borussia Dortmund, se l'Inter riuscirà a disturbare l'uscita del pallone da parte della formazione tedesca, più difficile sarà rifornire Jadon Sancho e Marco Reus; se il Borussia ed anche il Barcellona riusciranno a superare il primo pressing nerazzurro sarà dura coprire lo spazio alle spalle contro gente come Messi, Griezmann, Sancho etc.. Insomma per l'Inter di Conte le sfide da vincere saranno davvero tante, e questo renderà il girone davvero molto ma molto avvincente.

Riguardo lo Slavia Praga, sarà una vetrina per alcuni elementi (vedi la coppia di centrocampo Soucek-Traore o il rumeno Nicolae Stanciu) che hanno però pochi margini di miglioramento; in ogni caso i quarti di Europa League raggiunti lo scorso anno costringeranno gli avversari a non affrontare la squadra di Praga troppo a cuor leggero, ma se l'approccio di Barcellona, Dortmund e Inter non sarà sbagliato, la reazione della dirigenza all'estrazione della squadra in questo girone sarà senza dubbio giustificata.



Girone G

Zenith
Benfica
Lione
Lipsia

Era il girone più ambito dalle squadre in terza e quarta fascia, ne è uscito un girone in cui la testa di serie è la più seria candidata a chiudere all'ultimo posto, e forse la società russa ne era già consapevole.
La squadra russa si presenta ai nastri di partenza da detentrice del campionato russo e capolista in questa stagione a pari merito con il Krasnodar, si schiera generalmente con un 4-4-2 atto a sfruttare i centimetri di Azmoun e Dzyuba a centro area, tuttavia saranno da rivedere i piani tattici nel momento in cui Semak potrà contare su Malcolm (arrivato in prestito dal Barcellona); le possibilità di passare il turno saranno direttamente proporzionali alle prestazioni dello stesso brasiliano e dell'argentino Driussi.

Il Benfica si presenta ai nastri di partenza con la volontà di superare il girone dopo aver mancato il passaggio agli ottavi lo scorso anno (sconfitta nel finale contro l'Ajax nei minuti finali della decisiva gara dell'Amsterdam Arena), tuttavia dovrà fronteggiare sul piano tecnico alla perdita di Joao Felix ma può ancora contare su Pizzi, la stella della squadra campione di Portogallo, che in 4 quattro partite di campionato ha già messo a referto 5 goal e 2 assist; lo schieramento scelto da Bruno Lage è un 4-4-2 con Pizzi e Rafa Silva false ali che hanno lo scopo di accentrarsi nei mezzi spazi e puntare la difesa avversaria o creare spazio per gli inserimenti dei terzini sulla fascia, questo schieramento pone sempre grattacapi alle difese avversarie che spesso devono scegliere come fronteggiare l'ampiezza del gioco; il compito di sostituire Joao Felix è stato assegnato a Raul de Tomas, scorsa stagione nel Rayo Vallecano, centravanti che farà coppia con Seferovic,





















Il Lione si gioca con il Lipsia il ruolo di favorita del girone, la squadra allenata da Silvinho è considerata in Francia la vera rivale del PSG, soprattutto nel lungo periodo, quando il presidente Aulas ritiene che la sua società potrà tornare a competere economicamente con il club parigino. Intanto quest'estate ha ceduto il gioiello Ndombele al Tottenham, ma è riuscito a trattenere gli altri gioielli Aouar e Terrier, inoltre a centrocampo Thiago Mendes dovrà colmare il vuoto lasciato da Ndombele, mentre la difesa si è rinfrorzata con l'arrivo di Andersen dalla Samp. In Ligue 1 la squadra di Silvinho è partita col botto, con due vittorie nelle prime due partite e 9 goal fatti e 0 subiti, poi un solo punto tra la trasferta di Montpellier ed il match interno contro il Bordeaux di Paulo Sousa, Il 4-3-3 di Silvinho è già riconoscibile, con un possesso basso gestito dai difensori, ai centrocampisti spetta il compito di verticalizzare sfruttando le abilità di Aouar di trovare passaggi tra le linee e Depay e Traorè a buttarsi alle spalle delle difese. Il mercato ha anche portato Reine-Adelaide dall'Angers, giocatore che evidenzierà maggiormente l'approccio verticale della squadra di Silvinho, sarà compito arduo fermarli per le difese di Benfica e Zenith.

Il Lipsia, invece, era indubbiamente lo spauracchio, assieme all'Atalanta, della quarta urna; i sassoni sono alla seconda partecipazione in Champions in tre anni e sono in testa alla classifica della Bundesliga con tre vittorie in tre partite. Nagelsmann ha subito impostato la squadra per esaltare le doti in velocità di Timo Werner, infatti il primo manifesto del Lipsia di Nagelsmann è arrivato nella trasferta di Moenchengladbach, dove per la prima volta ha rinunciato alla difesa a tre per giocare con un 4-4-2 asimmetrico costruito per sfruttare il gioco spalle alla porta di Poulsen (il n.9), allargare il campo con Sabitzer sulla destra (il n.7) e poi verticalizzare con Kampl e Forsberg sul centro sinistra (n. 44 e n.10) per imbeccare Werner alle spalle della difesa (n.11), un piano partita che ha annichilito il Borussia e che è pronto a fare del male anche alle difese di Zenith, Benfica e Lione. Unico neo della squadra è la mancanza di esperienza internazionale rispetto alle avversarie, tuttavia il mio centesimo sul primo posto della squadra di Nagelsmann me lo gioco volentieri.















Girone H

Chelsea
Ajax
Valencia
Lille

Anche il girone H si presenta molto interessante e molto equilibrato, con due squadre leggermente favorite ma che dovranno sudarsela la qualificazione. Il ruolo delle favorite ce l'hanno il Chelsea di Frank Lampard e l'Ajax semifinalista lo scorso anno, ma mai fidarsi del Valencia di Marcelino, semifinalista di Europa League lo scorso anno ed uscita ai gironi di Champions per mano di Juventus e Manchester United, ed il Lille di Galtier, sorprendentemente secondo lo scorso anno in Ligue 1, pronto a stuipire con i talenti presenti in squadra.

Sul Chelsea si sanno già molte cose, la scelta di Lampard per il post-Sarri ha portato entusiasmo a Stamford Bridge, così come l'approccio super aggressivo della squadra che però non è riuscita a raccogliere il termini di risultati quanto di interessante proposto dal punto di vista delle prestazioni; il motivo di questa discrepanza tra prestazioni e risultati è ascrivibile all'assenza o alla mancata esecuzione dei meccanismi di copertura preventiva quando la pressione esercitata sulla trequarti avversaria non va a buon fine, a dimostrarlo sono i dati relativi ai tackles riusciti, sintomo sempre di un posizionamento difensivo non ottimale; se Lampard non riuscirà a risolvere questo enigma, squadre come Valencia e Lille che sanno fare delle ripartenze in velocità un marchio di fabbrica ,potrebbero approfittare della situazione e far saltare le gerarchie del gruppo.

L'Ajax si ripresenta ai nastri di partenza dopo la finale mancata lo scorso anno a causa del goal di Lucas Moura allo scadere, quest'anno ha dovuto ricominciare dai turni preliminari dove ha sofferto tantissimo sia contro il PAOK che contro l'APOEL, riuscendo comunque a strappare il pass per la fase a gironi. Della squadra che ha incantato lo scorso anno è rimasto poco, con De Jong approdato a Barcellona, De Ligt a Torino, Schone a Genova, per fortuna dell'Ajax è rimasto l'architetto, ossia Erik Ten Hag, e soprattutto il trio delle meraviglie Tadic-Neres-Younes, inoltre alla batteria di trequartisti si è aggiunto anche Quincy Promes, per il quale Ten Hag in alcune situazioni ha anche rinunciato al 4-3-3 per inserirlo in un 4-2-3-1 con Edson Alvarez e Lisandro Martinez a fare da diga a centrocampo.


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Il Valencia è, invece, la principale outsider di questo girone, ed ha uno stile di gioco decisamente contrapposto rispetto a quello di Chelsea ed Ajax: la squadra valenciana segue pedissequamente l'identità che le ha dato il suo allenatore Marcelino, con un 4-4-2 rigido e poco negoziabile, ma capace di esaltare le doti di giocatori come Guedes e Dani Parejo, la fisicità di Kondogbia e la corsa di Gaya, tutti al servizio della coppia d'attacco Rodrigo-Gameiro.


La passmap della partita con il Mallorca mostra la centralità di Dani Parejo nel sistema di Marcelino così come si nota la catena sinistra Gaya-Guedes più alta rispetto a quella Wass-Torres sulla destra. Sarà davvero interessante vedere questo schieramento compatto sfidare due macchine iper-offensive come quelle di Chelsea ed Ajax.










Il Lille invece, non ha intenzione di essere la vittima sacrificale di questo girone: nelle quattro giornate disputate in Ligue 1 sinora, la squadra di Galtier ha raccolto due vittorie nelle due partite casalinghe e due sconfitte in quelle esterne. La squadra del nord della Francia quest'estate ha ceduto Pepè all'Arsenal per 80 milioni, Rafael Leao al Milan per 25, Thiago Mendes e Kone al Lione per un totale di 30 milioni; 80 milioni sono stati reinvestiti sul mercato per arrivare, tra gli altri, ad Osimhen dallo Charleroi (già 4 goal realizzati e doti tecniche ed atletiche di primissimo livello), Timothy Weah dal PSG, Renato Sanches dal Bayern Monaco. Il 4-2-3-1 di Galtier utilizza Osimhen come riferimento in case sia necessario ricorrere al lancio lungo, altrimenti l'impostazione preferita dalla squadra è quella di spostare il gioco sul lato destro per mettere in moto le accelerazioni di Ikone (3.3 dribbling di media a partita); se la squadra riesce a risolvere i problemi nelle gare esterne e se riuscisse a trovare una quadratura dopo l'obbligata rivoluzione di mercato potrebbe togliersi delle soddisfazioni.

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