martedì 25 ottobre 2022

Chiacchere da Bar(i) #8 - Frosinone-Bari

Foto: Facebook SSC Bari

 

Nell'episodio numero 8 di Chiacchere da Bar(i) io e Giovanni Fasano proviamo a raccontarvi una partita molto difficile da analizzare, ossia Frosinone-Bari, partita che è stata influenzata nel suo andamento dall'espulsione precoce di Nicola Bellomo dopo poco più di 20 minuti. La partita è terminata con la vittoria dei ciociari per 1-0 con rete di Gennaro Borrelli nei minuti di recupero. Per la formazione biancorossa è la seconda sconfitta consecutiva in campionato (terza se aggiungiamo la partita persa a Parma in Coppa Italia in settimana).


Difficile commentare la partita, eppure proviamo lo stesso a spiegare la sfida dello Stirpe

Nicola L. - E' oggettivamente complicato analizzare una partita che si è giocata in undici contro dieci per oltre 70 minuti. Ovviamente non entrerò nel merito delle decisioni arbitrali, quanto su un’analisi di come le due squadre hanno giocato. L’espulsione di Bellomo è frutto di una situazione di gioco in cui la squadra di Grosso è andata a recuperare un pallone rilanciato dalla difesa del Bari.

Fino a quel momento della partita, queste situazioni di transizione con palloni contesi avevano sempre visto i giocatori di casa arrivare per primi sui palloni e, indipendentemente dal fatto che l’espulsione fosse una decisione corretta o meno, quella situazione ci aveva fatto vedere che in campo c’era già una squadra che stava giocando meglio dell’altra ed aveva mostrato di avere idee precise su come cercare di portare a casa la partita.

Poi è chiaro che tutti gli episodi della partita siano girati dalla parte giusta per il Frosinone (tra espulsione e goal realizzato nel recupero) ma non si può certo negare che l’approccio della squadra ciociara alla partita sia stato di gran lunga superiore.

Il Bari, senza Maiello ad organizzare le trame in costruzione, ha mostrato serie difficoltà nel muovere la palla ancora una volta, il Frosinone chiudeva il centro del campo e indirizzava il possesso biancorosso sui due terzini che venivano prontamente aggrediti, infatti non si contano i palloni persi da Pucino e Ricci nelle fasi iniziali di partita. Cosa voglio dire con questo? Che l’espulsione ha sì facilitato il Frosinone ma l’andazzo della partita era già quello.

La partita di Pucino in impostazione è stata deficitaria (Fonte: Wyscout)

Con il Bari in dieci il copione della partita è andato quasi con il pilota automatico, con il Frosinone alla ricerca di soluzioni per sfondare la resistenza biancorossa ed il Bari che si difendeva basso, sempre più basso, fino a capitolare nei secondi finali.

Giovanni F. - Come ha già detto Nicola è difficile trarre particolare indicazioni da questa partita. L’espulsione di Bellomo ha compromesso la partita del Bari che, fin dalle prime battute, sembrava intenzionato a lasciare il pallino del gioco ai padroni di casa difendendosi basso per poi risalire il campo sfruttando le connessioni tra centrocampisti e attaccanti. Venuto a mancare il collante tra i due reparti, il Bari ha impostato una gara unicamente difensiva, cercando di coprire il centro del campo con Mallamo (subentrato ad Antenucci una decina di minuti dopo il rosso a Bellomo) e Maita e servendosi della gamba di Folorunsho e Benedetti per supportare i terzini contro le ali e i pari ruolo avversari.

Il 4-4-1 dei biancorossi ha retto bene difensivamente, complice anche un Frosinone intenso, aggressivo ma poco preciso nelle esecuzioni delle giocate. Per il Bari il grosso problema è stato quello di non riuscire quasi mai ad abbassare i ritmi gestendo la palla, ed in questo senso la mancanza di un metronomo come Maiello si è fatta sentire. 

Maita, pur essendo inappuntabile in fase di interdizione, quando deve gestire il possesso sotto pressione si dimostra inadeguato (o quantomeno non adatto) al ruolo di vertice basso. L’ex Catanzaro è un centrocampista che ama toccare tanto il pallone, quando pressato il suo primo pensiero non è quello di alzare la testa per cercare uno scarico, ma di prendere contatto con l’avversario per manipolarlo con il corpo e superarlo. Non è un facilitatore di gioco, né un abile distributore, un limite che lo espone a rischi e ad errori quando impiegato in cabina di regia. Dato il chilometraggio di Maiello e l’inadeguatezza (parziale o totale) dei vari Maita, Benedetti e Mallamo nel sostituirlo, la dirigenza dovrebbe pensare ad un intervento sul mercato per acquistare un profilo che possa fare le veci dell’ex Frosinone.

Ritornando alla gara, il Bari, nonostante le grandi difficoltà, è rimasto a galla fino ad una manciata di secondi dal termine, una dimostrazione di durezza mentale non banale per una neopromossa.

Un argomento diffuso di discussione nel tifo biancorosso sta nella scelta dei cambi da parte di Mignani, cosa ne pensate della gestione di gara del Bari dopo l’espulsione?

Nicola L. - Il primo cambio dopo l’espulsione è stato indubbiamente il più logico, con Antenucci che avrebbe potuto fare poco senza avere giocatori a supporto con cui associarsi, per questo motivo giusto è stato l’inserimento di Mallamo. Ciò che non mi ha convinto è stato come la squadra è stata schierata a seguito di questo cambio. Era evidente che la partita del Bari potesse svilupparsi solo tramite il contropiede, per cui invertire le posizioni di Benedetti e Mallamo poteva essere un’opzione da considerare per Mignani in modo da usare le qualità in conduzione del giocatore di proprietà dell’Atalanta per guadagnare terreno quando possibile.

Il dato dei palloni recuperati in avanti dal Frosinone è abbastanza esplicativo della difficoltà del Bari a risalire il campo (Fonte: Wyscout).

Il cambio che, invece, non ho condiviso in toto è stato quello relativo all’ingresso di Scheidler al posto di Cheddira; personalmente avrei suggerito l’ingresso di Salcedo, anche perché quando Cheddira poteva puntare palla al piede in velocità i centrali del Frosinone ha mostrato benissimo cosa potesse fare. Fare entrare un giocatore come Scheidler da usare contro Lucioni non è stata proprio una scelta di grande lettura da parte di Mignani. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma se tramite i cambi il Bari fosse stato in grado di mostrare di poter far male in contropiede anche l’atteggiamento del Frosinone sarebbe stato diverso.

Giovanni F. - Anche a me ha convinto poco il cambio che ha coinvolto Scheidler e Cheddira. L’idea, confermata da Mignani nel post partita, era quello di sfruttare l’attaccante francese per difendere qualche pallone alto e far salire la squadra, ma Scheidler, oltre ad essere poco cercato dai compagni, ha nuovamente dimostrato di non essere ancora abile e smaliziato nella gestione dei duelli aerei. Al suo fianco Mignani ha inserito Cangiano, una scelta singolare considerando che il prodotto del vivaio del Bologna, per limiti atletici, non è il profilo ideale per una gara di contenimento e ripartenze. 

Nel finale, considerando la pericolosità di Borrelli in area di rigore, mi aspettavo che, come successo a Venezia, Mignani inserisse un terzo centrale per coprirsi ulteriormente. Non sono un grande fan di queste mosse iper conservative, ma data la situazione e la quantità di avversari che popolavano l’area barese un uomo in più non avrebbe fatto male.

In una partita giocata in queste condizioni ogni singola giocata e scelta fa la differenza, scegliete un giocatore biancorosso che ha fatto bene ed uno meno bene.

Nicola L. - Personalmente non posso non sottolineare la prestazione della coppia centrale di difesa: Zuzek e Vicari hanno tenuto in piedi la difesa del Bari vincendo duelli aerei e liberando più volte l’area di rigore.

Il centrale sloveno in particolare ha mostrato di essere davvero un giocatore interessante non solo sul gioco aereo ma anche sulla scelta delle giocate; a volte basta una piccola cosa per farsi un’idea di un giocatore: ecco quella doppia chiusura in area di rigore nei primi 60 secondi di partita hanno fatto trattenere il fiato ma hanno mostrato un grande senso del tempismo. Insomma voglio vederlo di nuovo all'opera.

Quanti palloni ha perso Folorunsho!! (Fonte: Wyscout).

Riguardo il giocatore che meno mi è piaciuto, ho già citato precedentemente la difficile giornata di Pucino con la palla tra i piedi, ma anche lui ha contribuito a tenere in piedi la linea difensiva quando è stato necessario mettersi in trincea. In una partita così avrei chiesto qualcosa in più a Folorunsho soprattutto nel risalire con il pallone, ed invece il centrocampista biancorosso ha perso davvero tanti possessi in maniera anche molto superficiale. È la seconda partita consecutiva che lo inserisco tra i meno positivi, forse è il caso di farlo rifiatare?

Giovanni F. - Le prestazioni di Zuzek, se guardiamo anche alla gara di Coppa Italia contro il Parma, sono senza dubbio la notizia migliore della settimana del Bari. Il centrale sloveno ha mostrato grande sicurezza nella gestione del pallone, una caratteristica che ci avevano già anticipato Polito e Mignani nelle rispettive conferenze successive all’acquisto del giocatore. Oltre a quello non ha fatto pesare l’assenza di Di Cesare nella difesa dell’area di rigore, dimostrando grande concentrazione e ottimo tempismo negli interventi. L’unico appunto che gli faccio riguarda più noi che lui: evitare scivolate in area per preservare le nostre coronarie sarebbe un gesto gradito.

In negativo non posso che citare le prestazioni dei due terzini. Sarò ripetitivo, ma né Ricci né Pucino stanno disputando una stagione all’altezza del resto della squadra. Il primo, incontestabile sul piano della generosità, è vittima di pericolosi blackout che nella gara di sabato potevano costar caro un paio di volte; il secondo, dopo qualche buona prova nella gestione del possesso, da un paio di partite è apparso in grande difficoltà anche in queste specifiche situazioni. Magari posso sembrare troppo drastico, ma mi auguro che l’apprendistato di Dorval si completi il prima possibile per vederlo in campo con continuità.

Due parole sul Frosinone? Ovviamente non vale dire “Frosinone Culone”

Nicola L. - Come ho già scritto in precedenza, gli episodi hanno messo in discesa la partita del Frosinone, ma bisogna dare atto che la squadra di Grosso ha preso a morsi la partita da subito. Di queste prime dieci partite di campionato, il Frosinone è la squadra che più mi ha convinto tra tutte le avversarie affrontate dal Bari: è una squadra che ha diverse soluzioni offensive, una linea difensiva esperta e protetta da due giocatori come Mazzitelli e, soprattutto, Kone, che ha mostrato di essere un centrocampista totale.

Il Frosinone ha cercato l'ingresso in area in più modi, quello con più successo è stato tramite i cross di Frabotta (Fonte: Wyscout).

La cosa che più mi ha impressionato è stata la capacità della squadra di cercare diverse soluzioni per arrivare al tiro: nel primo tempo con Caso acciaccato e con un Moro che riempiva poco l’area, il Frosinone sembrava faticare a rendersi pericoloso, ma hanno cercato di sfruttare l’abbassamento del Bari cercando la porta con il tiro da fuori. Con i cambi nella ripresa, invece, la squadra ha mostrato il desiderio di cercare soluzioni per entrare in area con rapide combinazioni laterali o con cross in un’area di rigore piena di uomini. Sono riusciti a trovare il goal alla fine, ma anche se non l’avessero fatto non avrei cambiato di una virgola la mia opinione su questa squadra.

Giovanni F. - Il Frosinone è una squadra forte, con tante soluzioni e ben allenata. Nella gara di sabato a mio modo di vedere non ha mostrato la miglior versione di se, complice una gara non proprio nelle sue corde, ma per 70 minuti ha tenuto alto il ritmo cercando di scardinare il castello difensivo del Bari. Per farlo ha sfruttato quasi tutte le armi presenti nel suo arsenale, compresa la doppia punta che, date le caratteristiche di Borrelli, Moro e soprattutto Mulattieri, mi sembra una soluzione percorribile anche per il futuro. Moro è ancora troppo acerbo per sobbarcarsi da solo tutto il lavoro che deve fare una punta, affiancarlo ad un altro attaccante potrebbe facilitarne la crescita.

Oltre ad un reparto offensivo folto ed eterogeneo, il Frosinone gode dei servigi di un centrocampista che in B è solo di passaggio. Sto parlando, ovviamente, di Ben Lhassina Kone, centrocampista classe 2000 di proprietà del Torino, entrato nella stagione della maturità. Oltre ad essere il giocatore ideale per una squadra che vuole riaggredire in modo feroce, Kone è anche pulito e lucido nella gestione del pallone, completandosi bene con un centrocampista meno ordinato e più istintivo come Mazzitelli. Se dovesse mantenere questo livello, non mi stupirei di vederlo l’anno prossimo nelle rotazioni del centrocampo di Juric.

Il calendario comincia a far assaporare i dolori della serie cadetta, venerdì sera arriva la Ternana al San Nicola, paura o eccitazione?

Nicola L. - La partita di venerdì sera sarà davvero una battaglia durissima: la formazione umbra ha a propria disposizione una grandissima quantità di talento che lo scorso anno non era supportata a sufficienza in alcune zone del campo. Come modo di giocare sembra una squadra molto simile al Bari, con la differenza che ha un centrocampo strutturato con giocatori molto tecnici in grado di muovere bene la palla e sfruttano l’intera ampiezza del fronte d’attacco per generare pericoli. 

Da una parte il Bari deve ritrovare la forza fisica di Maita e Folorunsho per vincere i duelli a centrocampo, che saranno la chiave della partita; serviranno anche prestazioni importanti da parte dei due terzini che dovranno tenere a bada le discese sulla fascia di Diakite da una parte e Corrado dall’altra.  

Giovanni F. - Prima di ogni cosa, considerando le caratteristiche delle due squadre, Bari-Ternana si prospetta una partita molto bella da vivere senza timore ma con la leggerezza di chi non si è prefissato alcun obbiettivo diverso dal mantenere la categoria.

La squadra di Lucarelli, dopo il Genoa, dispone della trequarti con maggiore qualità dell’intero campionato, potendo contare contemporaneamente sull’elettricità del figlio di Bari Anthony Partipilo e l’eleganza di Antonio Palumbo, un calciatore tecnicamente sopraffino che in molti stanno scoprendo solo ora. Come ha detto Nicola, per il Bari sarà molto importante vincere i duelli nella propria trequarti sfruttando la fisicità di Maita e Folorunsho per arginare i pericolosissimi avversari.

Il duo di difesa è forse l’unico punto debole nella rosa della Ternana, nonostante il buon avvio di stagione dell’ex Juventus Frederik Sorensen. La staticità dei due difensori e lo scarso dinamismo del regista Di Tacchio potrebbero favorire le ricezioni tra le linee di centrocampo e difesa, lì dove Mignani dovrà scegliere su chi puntare data l’assenza per squalifica di Bellomo. Botta non è apparso in gran forma neanche nella trasferta di Coppa con il Parma, ma un suo impiego potrebbe rivelarsi fondamentale nell’economia del match.

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