martedì 1 novembre 2022

Chiacchere da Bar(i) #9 - Bari-Ternana

 

Foto: Pagina Facebook SSC Bari.

Per questo nono episodio di Chiacchere da Bar(i) il sottoscritto assieme a Giovanni Fasano ha analizzato il pareggio a reti inviolate tra la formazione biancorossa e la Ternana in una partita tra due squadre che hanno fatto della prolificità offensiva una grossa risorsa in questa stagione. Allora come è stato possibile questo 0-0 con attacchi così importanti? Andiamo alla ricerca di risposte.


Partiamo dalla prestazione del Bari contro la Ternana, forse la prestazione qualitativamente più importante del Bari quest’anno?

Nicola L. - Non vi è ombra di dubbio che quella di venerdì sera sia stata la prestazione più esaltante della squadra di Mignani in questa prima fase della stagione: 21 tiri effettuati, una grande quantità di grandi occasioni costruite ed una fase offensiva avversaria completamente annichilita (3 tiri in totale registrati dalla Ternana). 

I dati di Soccerment non lasciano adito ad ulteriori interpretazioni sull'andamento della partita.

Servivano delle risposte dopo le sconfitte delle scorsa settimana e queste risposte sono arrivate, con una squadra che, con il rientro di Maiello e di Ruben Botta (ne parleremo più approfonditamente) ha trovato grande qualità in fase di possesso ed anche un’inaspettata aggressività in fase di non possesso (5,22 il dato del PPDA secondo Wyscout).

La squadra ha voluto dare un messaggio a se stessa, ai tifosi ed al campionato per dimostrare di essere molto viva e di saper imporre il contesto tattico utilizzando registri diversi. La Ternana è una squadra che ha come strategia la stessa utilizzata dalla squadra biancorossa in questa prima fase di stagione, per cui era difficile trovare una chiave di lettura a questa partita prima della sua disputa, poi abbiamo visto un Bari che ha scelto l’approccio di colpire ai fianchi l’avversario togliendo ad essa certezze.

Giovanni F. - Si, per qualità del gioco espresso e costanza nei 90 minuti, il Bari ha fornito la miglior prestazione stagionale. Prima di addentrarci in disamine tattiche, va constatato che, sin dai primi minuti, era evidente come il livello di intensità imposto alla gara dal Bari non fosse paragonabile a quello degli avversari. La Ternana nei primi 45 minuti ha provato ad addormentare la gara sfruttando la sua qualità nella fascia centrale del campo, ma il Bari, sicuramente spinto da un San Nicola particolarmente infiammato, ha soffocato qualsiasi velleità avversaria macinando gioco e occasioni. 

Nelle due precedenti gare di campionato, per motivi diversi, la squadra di Mignani non aveva trovato il contesto ideale per sviluppare il proprio gioco, mentre venerdì, contro una Ternana poco brillante ma sicuramente ambiziosa nelle intenzioni, i biancorossi hanno sfruttato gli spazi che la squadra di Lucarelli concedeva. Folorunsho, ad esempio, allargandosi molto ha sfruttato i rientri pigri di Partipilo per ricevere con tanto spazio a disposizione. Dai suoi piedi sono nate tante iniziative pericolose, alcune delle quali non sfruttate a causa di errori marchiani in zona di rifinitura.

Il risultato finale non ha premiato gli sforzi del Bari, ma dopo aver vissuto una settimana molto difficile non era scontata una reazione di questa portata da parte della squadra. Nell’analisi complessiva della gara va sottolineato il quarto 0 di fila nella casella dei gol fatti, ma, come ha anche detto Mignani, se la produzione offensiva dovesse restare su questi livelli la squadra si sbloccherà presto.


Quanto è stato importante per il Bari il rientro di Maiello? Quali altre prestazioni vi hanno favorevolmente impressionato?


Nicola L. - Quanto è mancato il buon Raffaele davanti alla difesa, la sua sola presenza ha permesso alla linea difensiva di avere una protezione aggiuntiva grazie alla sua capacità di ricostruire la linea difensiva quando qualcuno dei difensori è costretto a spezzarla e soprattutto poter liberare Maita da compiti posizionali per scatenare la sua capacità di far risalire la squadra come un running back del football americano.

I meccanismi del Bari non possono prescindere dalle qualità posizionali del centrocampista di Acerra, per cui possiamo decisamente affermare che esiste un Bari con Maiello ed un Bari senza Maiello. La sua importanza nell’economia del gioco di Migani è anche testimoniata dal fatto che sia stato tenuto in campo fino alla fine nonostante il rientro dall’infortunio e la spada di Damocle del cartellino giallo preso dopo 30 minuti di partita.

Gli intercetti di Maiello nello spazio alle spalle di Ricci (Fonte: Wyscout).

Per il resto come non si può sottolineare la prestazione di Ruben Botta? Tra dribbling, duelli vinti e palloni scippati agli avversari abbiamo visto tutto il miglior repertorio del numero 10 biancorosso. Chissà se questa prestazione ribalterà nuovamente le gerarchie tra lui e Bellomo. 

Giovanni F. - Più che in fase di impostazione, il rientro di Maiello è stato fondamentale per blindare la difesa. L’ex metodista del Frosinone è fenomenale nella lettura delle linee di passaggio avversarie, una dote tornata utile in un paio di situazioni pericolose verificatesi nel secondo tempo. Inoltre ha contribuito alla fase di riaggressione del Bari accorciando assieme ai difensori e catturando una quantità indefinibile di seconde palle. Maiello, sorprendendo anche me, sta dimostrando di padroneggiare il ruolo come pochi in questa categoria, soprattutto in fase di rottura.

Prima di unirmi agli elogi fatti da Nicola a Botta, voglio sottolineare l’ottima prova di Aurelien Scheidler. Lo ammetto, la scelta di Mignani di puntare su di lui e non su Salcedo mi aveva un po’ stupito, soprattutto considerando la prova opaca fornita dal francese contro il Parma in Coppa Italia. In realtà l’ex attaccante del Digione ha messo in mostra qualità interessanti: pur essendo un attaccante strutturato non è a disagio fuori dall’area di rigore, anzi, si destreggia con molta naturalezza considerando la stazza. Forse per questo Bari, che ai suoi attaccanti chiede continui movimenti orizzontali e verticali, non è il profilo ideale, ma ha un set di caratteristiche intriganti su cui si può lavorare. Paradossalmente deve migliorare nella gestione dei duelli aerei (non ne ha vinto nessuno dei quattro ingaggiati) e nell’uso del corpo spalle alla porta.

Se la partita di Scheidler è da 6,5, quella di Botta rasenta la perfezione. La prestazione fornita dal trequartista argentino oltre che ammaliante da un punto di vista estetico va analizzata perché ci dice molto sulla sua indole. Pur essendo un giocatore di tocco, abile nel muoversi in quel fazzoletto di terra tra difesa e centrocampo avversario, Botta si esalta quando la verticalizzazione illuminata è preceduta da un tackle vincente. Il nativo di San Juan è un generoso, uno che non tira mai indietro la gamba, che sacrifica un po’ di lucidità per una corsa in più: insomma, pur se un po’ indisciplinato in fase difensiva, l’ex Inter è un calciatore energico, vitale, e questo Bari non può farne a meno.


C’è qualcosa che andava fatto diversamente e che avrebbe portato il Bari alla vittoria? Quale giocatore avrebbe potuto fare meglio?


Nicola L. - L’impressione vedendo la partita in diretta era quella che il Bari attaccasse solo da un lato mentre non trovava modo di attaccare sul lato opposto. In alcune fasi della partita era evidente che la linea difensiva della Ternana andava in difficoltà se attaccata nello spazio tra Mantovani e Corrado, tuttavia quella strada è stata poco battuta dalla formazione biancorossa.

Fonte: Wyscout

Anche il dato relativo agli attacchi posizionali conferma questa prima impressione, idem le posizioni medie della squadra nel corso del primo tempo. La prestazione della formazione biancorossa resta di altissimo livello, tuttavia la coperta troppo corta questa volta ha portato Pucino a spingere con parsimonia così come Maita non ha tentato qualche sortita in più verso l’area di rigore che sarebbe stata utile per testare maggiormente Mantovani e Corrado da quella parte.

Detto questo, ritengo che a livello individuale una prestazione sottotono sia stata quella di Cheddira: Walino si è divorato un goal, e può capitare, ma ritengo che non si sia mosso a sufficienza per andare a cercare quello spazio di cui sopra. Voglio fare la polemica da bar, non è che sta iniziando a pensare al Mondiale e rinuncia a fare qualche scatto in più?

Giovanni F. - Al Bari è mancata un po’ di freddezza nell’ultimo terzo di campo. Oltre ai 21 tiri effettuati (di cui 7 in porta), sono tante le potenziali occasioni cestinate a causa della scarsa lucidità nell’ultimo passaggio, ma si tratta di cercare il pelo nell’uovo.

Parlando di singoli mi ha deluso e non poco l’ingresso in campo di Salcedo. Il giocatore di proprietà dell’Inter doveva sfruttare la sua freschezza per sfiancare una linea difensiva già in affanno dopo esser stata sotto assedio per un’ora intera, invece è parso troppo leggero e superificiale. Nei minuti avuti a disposizione nel corso della stagione il prodotto delle giovanili del Genoa ha lasciato intravedere colpi da giocatore importante, ma per ritagliarsi un ruolo da protagonista in questo Bari in cui la concorrenza è feroce dovrà dare di più soprattutto da un punto di vista caratteriale.


Che impressione ha fornito la Ternana vista a Bari?

Nicola L. - Il piano partita della formazione umbra è stato chiaro e non dissimile da quello visto nelle altre gare, ossia lasciare il pallone all’avversario per poi cercare di attaccarli risalendo il campo rapidamente. Tuttavia questo piano è fallito in quanto la squadra neroverde non è riuscita a risalire il campo come sperava. 

Nelle difficoltà della squadra di Lucarelli sono tuttavia emerse l’ottima prestazione di Sorensen al centro della difesa, soprattutto sui duelli aerei ma bravo anche nelle coperture. Ma il giocatore che mi ha decisamente impressionato - in realtà è una conferma - è Antonio Palumbo, giocatore che mi ruba l’occhio sin dalla scorsa stagione per la pulizia con cui muove la palla; nella partita di Bari mi ha particolarmente impressionato la sua leadership a centrocampo, dove si muoveva in lungo ed in largo per ricevere palloni giocabili.

Il dettaglio dei passaggi effettuati da Palumbo nella partita di Bari, non male per un giocatore di una squadra soffocata dal proprio avversario. (Fonte: Wyscout).

Non è bastato per rendere pericolosa la Ternana nella notte del San Nicola, ma si deve convenire che per questo centrocampista classe 1996 sia giunta l’ora di dargli una chance al piano superiore.

Giovanni F. - La prestazione della Ternana mi ha deluso molto. Della squadra di Lucarelli temevo soprattutto la qualità nell’ultimo terzo di campo, ma la serata poco brillante dei vari Partipilo e Raul Moro ha facilitato il compito di un Bari particolarmente attento nell’ostruire le linee di passaggio verso il terzetto offensivo.

Nicola ha citato Sorensen, che come detto in fase di preview sta disputando un’ottima stagione, mentre io voglio sottolineare la prova del terzino destro classe 2000 Salim Diakite, molto valido atleticamente e solido nella gestione dei duelli contro i vari Ricci, Botta e soprattutto Folorunsho.

Per concludere anche a me ha impressionato Antonio Palumbo. Il centrocampista delle Fere, il cui ruolo non è definibile, colpisce sia per l’eleganza con cui trotterella in giro per il campo gestendo e modulando il ritmo della squadra che per un dettaglio stilistico che lo rende estremamente riconoscibile: i calzettoni abbassati.


Sabato prossimo il Bari va a Benevento contro una squadra abbastanza in crisi, come affronterà questa partita la squadra biancorossa?

Nicola L. - Quella di Benevento è una partita che si presuppone diversa da quella vista venerdì: la squadra di Cannavaro ha serie difficoltà nel creare gioco e si affida tantissimo sulle discese degli esterni Letizia e Foulon (o Masciangelo) per creare pericoli e far avanzare il gioco.

Infatti il Benevento va al cross più di 20 volte a partita di media, a dimostrazione delle difficoltà nello sviluppare e rifinire il gioco in maniera organica. Eppure dando un’occhiata alla rosa siamo di fronte ad una squadra che dovrebbe essere tra le protagoniste del campionato ed invece è lì che annaspa nei bassifondi e non trova una vittoria da tempo immemore. 

Il Benevento è la squadra con il maggior numero di cross tentati della serie cadetta. (Fonte: Wyscout).

Il cambio in panchina tra Caserta e Fabio Cannavaro sembra aver acuito i problemi in tal senso e per l’ex capitano della nazionale la partita con il Bari rischia di essere una partita da dentro o fuori. Il Bari dovrà cercare di sfruttare questa problematica psicologica della squadra sannita e cercare di impostare il suo solito stile “da trasferta” con blocco medio-basso alla ricerca di Cheddira in contropiede.  

Giovanni F. - Il Benevento arriva alla sfida contro il Bari con alle spalle un inizio di stagione complesso che neanche il cambio in panchina è riuscito a mitigare. Cannavaro è già sulla graticola, quindi, come spesso accade in queste situazioni, mi aspetto una prestazione coriacea e determinata da parte dei padroni di casa. Guardando ai singoli la coppia di difensori centrali che sceglierà Mignani dovrà far attenzione agli allunghi di Antonino La Gumina, un centravanti la cui unica caratteristica degna di nota è l’attacco alla profondità. In difesa sarà interessante vedere all’opera il centrale Christian Pastina, da qualche settimana entrato nelle rotazioni a causa degli infortuni dei più esperti compagni di reparto (Glik e Barba).

Per non restare intrappolato nella classica partita bloccata, il Bari dovrà interpretare il match con coraggio, cercando di estromettere dal match una squadra che si regge su equilibri psicologici piuttosto labili. In tal senso mi aspetto delle scelte di formazione in linea con questa idea.

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